00:00 2 Marzo 2004

Quelle tormentate valli bergamasche

Record di traffico e di inquinamento, ore di coda, stress: un triste rientro dal fine settimana.

Povere valli bergamasche, così tranquille e proprio per questo prese d’assalto da milioni di auto in ogni fine settimana. Eh, si, mi rivolgo soprattutto ai milanesi, pronti ogni venerdì sera a riversarsi in massa verso Val Seriana, Brembana, Imagna, Serina.

Provate ad esempio a percorrere la Val Brembana a piedi da San Giovanni Bianco a Zogno la domenica pomeriggio: tornerete a casa con i polmoni saturi di inquinamento.

La coda comincia subito dopo le 15 ed è sempre puù lunga, un serpentone di carrozzerie che si estende per km da Dalmine fino a San Giovanni Bianco ed oltre. Ore di attesa per rientrare a casa senza contare tutta la gente che si incontra in autostrada che arriva dal Garda e si imbottiglia tra Seriate e la barriera di Milano est. Tutte le domeniche, a parte quelle morte di mezza stagione, è la stessa storia da oltre vent’anni, da quando ero bambino e le subivo come una tortura.

Qualche ora tra i boschi, qualche ora di svago, di relax, lontano dal frastuono cittadino, vanificato da un viaggio di ritorno snervante e faticosissimo. Pensate a quanto veleno respirano quei poveri paesi incassati nella valle, senza vento che possa disperderlo.

L’esempio vale ovviamente anche per la Val Seriana da Castione fino a Bergamo e per molte altre valli della zona, senza scomodare la Valsassina con l’inflazionata Barzio, altre regioni come l’altipiano dei 7 comuni di Asiago, dove per fare 3 km in macchina nelle giornata di festa occorrono anche 2 ore. Tutti posti splendidi intendiamoci, ma da visitare con intelligenza, magari prendendosi un giorno durante la settimana, solo così potremo davvero goderci la neve, la natura, i boschi, la pace.

Da una parte comprendiamo chi sponsorizza le seconde case in queste zone alla televisione, sarebbe però opportuno omettere la frase: “usciamo dal traffico, da Milano, dallo stress, qui non si fuma, si sta tranquilli, apro le finestre e respiro aria buona”, si, certo, peccato che tutto il veleno lo si respiri al ritorno a casa.

Durante i periodi caldi la possibilità di evitare la coda e di godersi la natura c’è: molte vallate piemontesi sono meno battute, il Canton Ticino è a due passi, non c’è mai nessuno e in un’ora da Milano si arriva a Rivera se volete sciare, in due ore siete al Gottardo se volete godervi la natura nel silenzio della Valle Bedretto e magari fare sci di fondo.
Se non basta ecco pronta la Mesolcina con il San Bernardino, la Valle Maggia, il villaggio Walser di Bosco Gurin.

Non seguite la massa: riscoprirete il vero fascino della montagna gettando uno sguardo su itinerari alternativi, vi saluto sperando di avervi dato qualche utile suggerimento per far respirare un po’ le amate valli bergamasche.
Autore : Alessio Grosso