00:00 14 Marzo 2001

Favignana: l’isola farfalla

Il suo nome deriva dal Favonio. Vediamo di conoscerla meglio.

Da ponente soffia il Favonio, il caldo vento che dà il nome alla più grande delle Egadi: Favignana, dalla forma di farfalla.
Attraversata da un unico rilievo, la Montagna Grossa, l’isola è solo apparentemente arida e piatta: in lei si nasconde un tesoro di profumi e di colori mediterranei e verso mare, tra le cale cristalline, il suo profilo si articola in anfratti e grotte marine di rara bellezza.

Sono tante le oasi turchesi dove riscoprire il mare. Cala Rossa, scenario dell’ultima battaglia Punica del 241 a.C., Cala Azzurra, Cala Stornello con i suoi isolotti, Lido Burrone e il piccolo Golfo del Bue Marino, un tempo abitato dalla foche monache.
Favignana, oltre alla natura, offre anche tanti itinerari che, sulle tracce dei dominatori che se la contesero, offrono al visitatore la possibilità di ripercorrere millenni di storia.

San Nicola è una miniera di reperti: graffiti preistorici, incisioni e resti di tombe puniche e romane sono i segni lasciati dai primissimi abitanti dell’isola.

Il tufo bianco, pietra di Favignana, con cui tutta l’isola è stata nei secoli costruita, ha molto da raccontare: se in passato il tufo parlava della fatica dei cavatori, i pirriaturi, oggi la pietra dell’isola parla attraverso le sue enormi e spettacolari cave a cielo aperto, con profili e strutture animati dai ricami naturali della pietra e dal movimento delle fronde circostanti.
Autore : A cura di www.marcopolo.tv