00:00 10 Gennaio 2001

Rischio valanghe sempre elevato sulle Alpi

Nonostante un certo assestamento, il manto nevoso presenta ancora notevole instabilità. Ecco alcune utili indicazioni per imparare a conoscere le valanghe

Un’area valanghiva é un luogo ove sono presenti uno o più pendii valanghivi. Un pendio valanghivo costituisce un’area ben determinata al cui interno si verificano movimenti di masse nevose.

Si possono avere distacchi che coprono piccoli dislivelli, fino a dislivelli superiori a 2000 m.

Ogni valanga ha:
1 una zona di distacco: area in cui la neve comincia a muoversi. La linea di frattura di una valanga a lastroni e il punto di partenza di una valanga a scarsa coesione ne definiscono il limite superiore.

2 una zona di scorrimento: area sottostante la zona di distacco dove la valanga é costretta a incanalarsi, travolgendo ogni cosa.

3 una zona di accumulo: area in cui avviene una decelerazione; la neve si accumula e la valanga finisce per arrestarsi, a causa della variazione dell’angolo di inclinazione del pendio. Infine, si definisce “area di distacco multipla” quella in cui molte zone di distacco convogliano masse nevose in un unico canale di scorrimento, formando una valanga vistosa.

Verifichiamo attraverso lo schema che segue quanto incida l’inclinazione di un pendio sulla formazione di una valanga.

Tra 60° e 90°: le valanghe sono rare, scarichi frequenti di piccole quntità di neve, impediscono la formazione di grossi accumuli.

Tra 30° e 60°: valanghe di neve asciutta a scarsa coesione.

Tra 45° e 55°: frequenti ma modeste valanghe di lastroni.

Tra 35° e 45°: valanghe di lastroni di ogni dimensione.

Tra 25° e 35°: valanghe di lastroni non frequenti, valanghe di neve bagnata a debole coesione.

Tra 10° e 25°: valanghe di neve bagnata e fradicia, rare.

I pendii all’ombra, localizzati sul versante nord delle creste e in fondo alle valli, ricevono una piccola quantità di raggi solari diretti e rilasciano calore attraverso irraggiamento a onda lunga; pertanto il manto nevoso rimane più freddo in inverno e dunque più instabile, con formazione di brina di profondità.

Il pendio soleggiato é decisamente più stabile durante l’inverno, mentre diventa rapidamente instabile in primavera.

Le chiome degli alberi intercettano parte delle nevicate e solo quantità del 50-70% raggiungono il terreno, preservandolo da pericolosi accumuli. Dunque il bosco che cresce sul pendio ripido inibisce la formazione di grosse valanghe, limitando gli accumuli di neve portata dal vento.
Autore : Redazione