00:00 6 Novembre 2000

Un cantiere caotico

Nelle proiezioni americane a 10 giorni c'é chi vede la neve, l'alta africana, il freddo, vediamoci chiaro...

La Sfera sembra appannata: ogni giorno “vede” e mostra proiezioni sempre più confuse e contraddittorie.
Sul forum ciascuno si lancia con analisi e ipotesi molto credibili e dettagliate su obiettivi a lunga gittata. Un bersaglio però troppo lontano per poterlo raggiungere con la traettoria descritta.
C’é chi avendo visto in una carta meteorologica il colore blu a 1500 m (850 hPa) e a 8-10 giorni di distanza ha pensato di tagliar corto annunciando neve su tutta la Penisola.

E’ bello assistere a tutto questo entusiasmo, a questa frenetica attesa, o più che altro é avvincente cavalcare la speranza di un inverno freddo e nevoso che arrivi il più presto possibile.
Le nostre carte per la verità sembrano un grosso cantiere in cui il geometra non sa più cosa fare per tenere in piedi la baracca: non c’é un filo logico che possa essere seguito per azzardare una previsione a lunga scadenza.

Se volessimo fidarci del Centro Europeo e di NGP, ribadiremmo quanto ha scritto il collega Corbella qualche ora fa, ma se vogliamo proprio giocare a fare il puzzle, allora mettiamo i pezzi in bella mostra così come ci appaiono:
la depressione “Pamela” avrà una morte lenta e solo giovedì scomparirà dall’Europa centrale, scavandosi una via di fuga verso la Scandinavia. Sembra corrergli dietro un’alta pressione anomala, di origine sub-tropicale, non si vede la rimonta anticiclonica delle Azzorre, che anzi si ritrova tra i piedi un “rotore” depressionario ad ovest del Portogallo; poi tra i diverticoli delle isobare, strozzate e storpiate dal modello, nascerebbe un’alta atlantica itinerante verso l’Inghilterra che favorirebbe l’ingresso sull’Italia di aria artica marittima direttamente da nord, in seno ad una depressione sull’Europa dell’est.

Da quella posizione niente neve al nord, qualcosa su Abruzzo, Molise e Basilicata ma é pura fanta-meteo.
Cominciamo a smaltire gli effetti di “PAMELA”.
Autore : Alessio Grosso