00:00 2 Maggio 2017

Uno sguardo al NORD AFRICA: sale L’ITCZ, quali conseguenze sul tempo di casa nostra?

La linea di convergenza intertropicale (ITCZ) fa un balzo in avanti, ma si mantiene ampiamente nella norma...

In un periodo in cui le anomalie termiche verso il caldo impazzano, il continente africano inizia a far paura già dal mese di maggio.

Il caldo fa indubbiamente piacere, ma il fiato rovente dell’anticiclone africano non piace quasi a nessuno, specie per chi è costretto a lavorare nelle grandi città nel periodo estivo.

Un buon metro per cercare di capire le mosse dell’alta pressione africana è l’ormai famoso ITCZ ( InterTropical Convergence Zone). Si tratta della zona di convergenza intertropicale situata mediamente sull’equatore. Qui si ha la convergenza degli Alisei dell’emisfero boreale e la risalita di masse d’aria calda che determinano l’area di instabilità equatoriale, con piogge e temporali.

Questa ipotetica linea, chiamata anche equatore climatico, fluttua a nord e a sud a seconda delle stagioni. In estate, tra luglio e settembre, tende ad estroflettersi verso nord di circa 18°/19° sopra l’equatore, in risposta al maggiore o minore vigore della circolazione monsonica delle latitudini tropicali.

I suoi movimenti determinano anche lo spostamento verso sud o nord delle alte pressioni subtropicali (che si estendono immediatamente a nord e a sud della ITCZ), determinando così un forte influsso anche sul tempo di casa nostra.

Una maggior estroflessione dell’ITCZ verso nord facilita le rimonte dell’alta pressione africana verso il Bacino del Mediterraneo e l’Italia. Di conseguenza, in estate, questo parametro diventa fondamentale per la previsione di una possibile risalita del famigerato "Gobbo".

L’ITCZ non viene monitorato in inverno, ma sale sugli altari della cronaca già a partire dal mese di aprile. La mappa in alto a sinistra ce lo mostra…così come è disposto in questi ultimi giorni, o meglio come era disposto nella terza decade di aprile. La linea scura rappresenta la sua altezza media, mentre la linea rossa la posizione assunta dal 20 al 30 aprile.

Rispetto alla posizione assunta nella seconda decade del mese scorso, durante la terza decade l’itcz ha fatto un notevole balzo verso nord, mantenendosi però nei ranghi della normalità del periodo. 

Volendo fare i pignoli, questa linea immaginaria è leggermente più alta sul settore centro-occidentale del Continente Nero e più bassa ad est, dove risulta ancora al di sotto della norma.

Al momento non ci sono ancora sentori per una possibile risalita del "Gobbo" verso l’Italia, tuttavia in 10 giorni un cospicuo balzo verso nord c’è stato. Vedremo se nelle prossime settimane l’Itcz tenderà ulteriormente a salire; in quel caso salirebbe anche la preoccupazione per precoci invasioni calde dall’Africa.

Autore : Paolo Bonino