00:00 4 Novembre 2010

Uno dei tanti nemici dell’inverno: lo “scirocco depositato”

Per chi ama il freddo, la cosa peggiore che possa capitare è una sciroccata seguita da alta pressione.

La carta sopra riportata evidenzia la grande nevicata che si è abbattuta sul nord Italia il 26 ed il 27 gennaio 2006. Due giorni di neve quasi ininterrotta, con accumuli al suolo di 40-50cm a Milano come a Genova.

Il tutto era stato originato da aria molto fredda di matrice orientale, sulla quale scorreva un tiepido scirocco. Una situazione perfetta per la neve al nord, anche in pianura.

In una prima fase fu imbiancata anche parte della Toscana, ma qui la "girata in pioggia" fu molto rapida.

Questo episodio, oltre a fare notizia per i centimetri di neve caduti al suolo, si impose come episodio nevoso con il "finale più inglorioso della storia recente".

Veder piovere sopra la neve appena caduta non piace a nessuno, ma in questa circostanza si andò ben oltre.

La depressione responsabile del maltempo, invece di evolvere a levante, sprofondò sul nord Africa. Il richiamo di correnti calde da sud fu devastante ed in breve tempo sciolse tutta la coltre bianca, prima con la pioggia, poi con un aumento termico quasi senza precedenti. A Genova la temperatura  aumentò di 20° e si passò dai -1° del 27 ai quasi 20° del giorno 30!

La "congiura" del caldo, in questa circostanza, fu fatta ad arte. Dopo lo scirocco arrivò una rimonta anticiclonica di matrice africana che trovò il suolo italico già caldo, dopo la sciroccata dei giorni precedenti.

Questo fece impennare i termometri fino ad oltre 20°. In pratica alcune regioni passarono da un freddo e nevoso inverno ad una precoce e calda primavera.

Ecco il quadro delle temperature a 1500 metri il giorno 31 gennaio 2007.

Notate il freddo completamente ricacciato verso nord, con l’Italia sotto una situazione primaverile.

Per "scirocco depositato" si intende il calore intrappolato nei bassi strati, dopo una forte avvezione da sud. Se ad esso segue una rimonta dell’alta pressione, quasi sempre di matrice africana, l’aumento termico sull’Italia può essere esorbitante.

Autore : Paolo Bonino