00:00 13 Novembre 2013

Un novembre movimentato è preludio ad un inverno all’altezza delle aspettative?

Che correlazione esiste tra le diverse stagioni? E' possibile prevedere con largo anticipo le probabili mosse dell'atmosfera durante l'inverno, basandosi su alcune caratteristiche specifiche dei mesi tardo autunnali? Un mese di novembre instabile e perturbato è preludio ad un inverno sottotono oppure in grande forma?

Quando ci si spinge su tendenze a distanze temporali di settimane o mesi, quello che in una previsione a breve termine appare definito e "confezionato" nei dettagli, diventa una tendenza dai contorni indefiniti ed assai incerti. Questo alone di mistero che circonda la possibile evoluzione meteorologica a lungo termine (e con essa le possibili "sorprese") sono da sempre stati tra i concetti che più di altri hanno affascinato i fisici dell’atmosfera di tutto il mondo. 

Quando ci si spinge su queste distanze temporali, ad alimentare il mito dell’imprevedibilità e dell’ignoto legato alle possibili evoluzioni atmosferiche stagionali, ci pensano anche i detti popolari che spesso risultano privi di un effettivo fondamento, rispecchiando un pò quelle che sono le percezioni ed i luoghi comuni delle persone. Credenze popolari ed informazioni scientifiche contribuiscono così a disorientare ancor di più il profano curioso di queste tematiche, rendendo il quadro assai confusionario. Meteolive cercherà di rispondere in modo obbiettivo ad uno dei quesiti che soventemente influenzano uno dei tanti luoghi comuni secondo i quali, l’arrivo di un novembre (mese ancora autunnale) in grado di proporre un anticipo di inverno sulla tabella di marcia, sia poi preludio di una stagione sottotono.

Esiste effettivamente una correlazione tra quello che è il comportamento di novembre e quello che invece sarà il comportamento della stagione invernale? 

Sotto un punto di vista strettamente statistico, un mese di novembre molto instabile e caratterizzato da intensi scambi meridiani, è seguito generalmente da una fase successiva (dicembre) in cui l’atmosfera tende fisiologicamente a proporre una fase più tranquilla. Questo processo è senza dubbio agevolato dalla fase di massimo raffreddamento radiativo che caratterizza l’intera colonna tropo-stratosfera nella regione polare. Il raffreddamento radiativo conseguente alla lunga notte polare, con le ore di luce ridotte al minimo annuo proprio nel mese di dicembre, agevola spesso un ricompattamento del Vortice Polare in grado di restituirci un esordio d’inverno che trascorre un pò in sordina. 

D’altro canto è un discorso quasi impensabile per gli standard italiani, pensare di avere tre mesi ininterrotti di crudi rigori invernali. In un certo senso per amanti del freddo (e con esso tutte le tipiche atmosfere invernali portate l’arrivo del gelo) non c’è da disperarsi anche se uno dei tre mesi invernali dovesse fallire, ne resterebbero comunque altri due, gennaio e febbraio, quelli migliori per le ondate di gelo sull’Italia. 

Sotto il punto di vista dell’inverno, avremo quindi a che fare con un mese di dicembre sottotono?

Non è affatto detto. Nonostante siano state effettivamente osservate delle parziali "relazioni" tra quello che è il comportamento di un mese e quello successivo, l’atmosfera, occorre ricordarlo, rimane un sistema assai complesso, un intricato rebus dalla soluzione nulla affatto scontata.

In questo decennio di grande "crisi" del Vortice Polare, le dinamiche fredde tipicamente invernali sull’Europa sono in netto recupero rispetto agli standard caratteristici degli anni 90′. In un certo senso, nonostante i continui martellanti discorsi allarmistici legati al tanto famigerato surriscaldamento globale, gli inverni degli anni 2000′ in Europa ed in Italia sembrano fare marcia indietro, somigliando di molto agli standard che caratterizzavano le stagioni fredde negli anni 70′, 80′.

In linea con quella che è stata la caratteristica dominante degli ultimi inverni, e cioè l’essere caratterizzati da un Vortice Polare assai poco attivo che ha agevolato intensi e persistenti scambi meridiani, l’inverno futuro venturo, conserva al momento dei buoni presupposti perche possa risultare divertente e dinamico ma avremo modo di riparlarne. 

 

Autore : William Demasi