00:00 22 Ottobre 2015

Ultimissime della sera: continua il braccio di ferro tra modello europeo e modello americano

Persistono ancora notevoli incertezze circa l'evoluzione atmosferica attesa sull'Europa nella parte finale di ottobre e poi nella prima decade di novembre. Vediamo tutte le news.

Situazione attuale: una giornata ancora marchiata dal MALTEMPO che è tornato protagonista delle regioni centro-meridionali. Nuovi temporali, nuove intense precipitazioni che stanno colpendo Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata. Instabile anche su Sardegna, Lazio, Abruzzo, Marche. Tempo migliore al nord, con una ventilazione molto tesa di Grecale che soffia incessante ormai da oltre 48 ore.

Ci eravamo lasciati con una previsione riguardante il ricompattamento del Vortice Polare su cui ha sempre riposto le speranze il centro di calcolo americano, ma qualcosa non convince: la circolazione atmosferica a livello europeo sembra mantenere una certa dinamicità anche nel lungo termine. Nel periodo compreso tra questa terza decade ottobrina e la prima decade di novembre, il Vortice Polare potrebbe effettivamente avviarsi verso un processo di ricompattamento che potrebbe però risultare soltanto temporaneo, portando a conseguenze impreviste.

L’evoluzione generale sembra infatti essere caratterizzata da una costante "attività d’onda" sull’oceano Atlantico, una condizione che porterebbe masse d’aria molto temperate di origine subtropicale ad intrudere il Vortice Polare. Questa ripresa delle ondulazioni troverebbe linfa vitale proprio nel forcing creato dal rinforzo del lobo canadese che nei prossimi giorni tenderà a raffreddarsi piuttosto velocemente.

Le conseguenze a livello europeo potrebbero ancora riportare alla ribalta dinamiche circolatorie meridiane e pertanto caratterizzate da discese anche importanti di masse d’aria fredda verso le medie latitudini. Come anticipato, questa è l’evoluzione che continua ad essere sostenuta dal centro di calcolo europeo che nel lungo periodo proporrebbe addirittura la creazione di uno scand positivo, già vista e rivista diverse volte nell’autunno. Meno eclatante la previsione del modello americano, anche se quest’oggi dobbiamo mettere in evidenza un suo parziale avvicinamento alla tesi proposta dagli inglesi riguardo l’avvio di un nuovo ciclo di instabilità che almeno in primo momento porterebbe alla ribalta fronti perturbati di origine oceanica.

Autore : William Demasi