00:00 18 Dicembre 2013

Previsioni inverno 2014: gennaio e febbraio con brividi e neve a tratti?

Per la serie: quando la troposfera se ne frega di quanto avviene in stratosfera.

Oggi si parla di possibile disaccoppiamento, cioè la troposfera prende le distanze da ciò che è avvenuto in stratosfera e pensa alla sua porzione di atmosfera. Vite separate insomma: avviene più spesso di quanto molti vorrebbero farci credere. E allora, direte voi: cosa cambia per noi comuni mortali?

Innanzitutto che ora l’inverno potrebbe storia a sè, anche se gli strat-warming attesi statisticamente in sede artica nelle prossime settimane potrebbero anche cambiare le carte in tavola, qualora bussassero con successo alle porte della troposfera.

Restiamo però nei piani bassi dell’atmosfera. Come abbiamo detto più volte, al Polo si sta accumulando molto freddo e appena la corrente a getto rallenterà, è normale che almeno una parte di questo serbatoio gelido si riversi verso le basse latitudini, con possibilità che raggiunga anche l’Europa ed il Mediterraneo. Quando potrebbe avvenire? Non subito, diciamo con gradualità.

La fine del dicembre potrebbe essere caratterizzata da una progressiva affermazione del flusso zonale atlantico anche alle nostre latitudini, con occasione per il passaggio di perturbazioni e dunque per nevicate sulle nostre montagne. Dagli ultimi giorni dell’anno potrebbe anche fare più freddo.

Anche la prima decade del gennaio, in un contesto relativamente freddo, potrebbe regalarci tanta variabilità atlantica con anche qualche nevicata a bassa quota non solo sulle Alpi e sugli Appennini, ma magari al settentrione.

Nella seconda e terza decade del gennaio dovrebbero essere esaltati gli affondi meridiani, con masse gelide dirette verso sud e possibili ciclogenesi mediterranee, con occasione anche per nevicate in pianura.

Dopo una temporanea pausa nella prima decade, anche febbraio potrebbe seguire la stessa sorte, specie nella seconda e terza decade, trascinandosi dietro anche marzo, che potrebbe risultare molto instabile e più freddo del normale.

Gli affondi freddi arriverebbero da nord e non da est, ma il freddo, pur a folate, sarebbe comunque di ottima qualità.

Cosa provocherebbe un tale rientro a condizioni stagionali quasi normali dopo l’anticiclone Monstrum?
Risulterebbero determinanti le fasi del MJO  (Madden Julian Oscillation) e una parziale negatività dell’indice NAO. 
Seguite comunque tutti gli aggiornamenti!
 

Autore : Alessio Grosso