00:00 28 Aprile 2017

Per NON dimenticare: la grande nevicata del febbraio 2012 nelle Marche

Grande pubblicazione dell'Aineva (www.aineva.it), ridotta qui ed adattata da Alessio Grosso.

Primo Evento
Mercoledì 1 Febbraio
un primo minimo depressionario, ben marcato anche sugli
strati medio-bassi dell’atmosfera, si è velocemente spostato verso l’Italia centrale per poi colmarsi sull’Adriatico meridionale, favorendo sulla nostra regione, ed in particolare sui settori centro-settentrionali, un marcato rientro dai quadranti orientali.
Questa configurazione ha determinatoil transito di un fronte occluso e l’intera giornata è stata caratterizzata da precipitazioni diffuse di forte intensità e venti molto forti nord-orientali, in particolare sui settori centro-settentrionali.

Il limite delle nevicate si è attestato attorno ai 100m, sulla costa settentrionale, salendo attorno ai 300-400m lungo quella meridionale.
Nelle zone interne e collinari le nevicate hanno superato, in poco tempo, i 50 cm, mentre nella zona costiera del pesarese i picchi di precipitazione non nevosa hanno superato i 100mm.
Dal punto di vista meteorologico la mancata discesa immediata dello zero termico al livello del mare è molto probabilmente dovuta ad una serie concomitante di fattori, quali la temperatura che sugli strati bassi dell’atmosfera non è scesa oltre i -4/-6°C, il forte vento al suolo con raffiche anche superiori ai 100km/h, creando una forte turbolenza sugli strati prossimi alla superficie del mare e l’azione mitigatrice del mare stesso, che con una temperatura superficiale di circa 12°C può, facilmente, inibire per molte ore i fenomeni nevosi prossimi alla costa.

Nelle giornate a seguire, la situazione a livello barico sull’Italia centrale è rimasta poco evolutiva, con lo zero termico che si è rapidamente e definitivamente attestato al livello del mare e con flussi che si sono disposti, quasi costantemente, dai quadranti sud-occidentali in quota e dai quadranti nord-orientali sugli strati bassi dell’atmosfera. Da notare che i minimi relativi che si sono succeduti nel corso della settimana sono stati centrati, prevalentemente, a ridosso del versante tirrenico centro-meridionale.

Pertanto, dalla giornata di giovedì 2 Febbraio fino alla prima parte della giornata
di lunedì 6 si sono registrate nevicate diffuse molto abbondanti sull’intera
regione.
I quantitativi sui settori interni sono, ovviamente, risultati maggiori a causa delle condizioni di stau lungo la fascia collinare e l’intera dorsale appenninica, dove gli accumuli hanno superato i 2m.
Le giornate di martedì 7, mercoledì 8 e giovedì 9 hanno visto una tregua dei fenomeni, con schiarite che sono divenute progressivamente più ampie e minimo depressionario a tutti i livelli atmosferici e stazionando sul Tirreno centro-settentrionale favorendo il richiamo di aria dal mare molto umida ed instabile. L’intensità delle precipitazioni è stato questa volta accentuato da forti moti verticali.

Dalla notte tra domenica 12 e lunedì 11 le precipitazioni sono andate ad esaurirsi
sull’intero territorio regionale.

EFFETTI AL SUOLO
Sin dai primi giorni di Febbraio i disagi dovuti alla neve sono stati riscontrati
praticamente su tutto il territorio regionale.
Le maggiori difficoltà si sono avute nell’entroterra, laddove le cumulate sono
state più consistenti; l’area più colpita è risultata essere l’Alto Montefeltro.

Autore : A cura dell’Aineva, adattamento e riduzione di Alessio Grosso