00:00 18 Agosto 2016

ONDATA DI CALDO: come potrebbe concludersi sull’area mediterranea?

In quale modo potrebbe "spegnersi" l'ondata di caldo che dalla prossima settimana terrà sotto scacco il tempo atmosferico sui settori del Mediterraneo? Per tentare di rispondere a questa domanda, daremo uno sguardo all'evoluzione del tempo attesa sul finire del mese, avvalendoci delle previsioni del modello americano.

L’anticiclone africano pronto alla conquista del Mediterraneo, ormai giunti in quella che potremo definire come la "zona cesarini" dell’estate. Questa figura barica sopraggiungerà sul nostro territorio italiano, proponendoci forse una delle ondate di caldo più intense della stagione, mitigata soltanto dalla durata del giorno e dalla potenza dei raggi solari che, ormai da diversi giorni, appare in netta diminuzione. Gli effetti portati dalla distensione di questa figura barica sul Mediterraneo, saranno ben presto sotto gli occhi di tutti; caldo e temperature sopra la media, ventilazione scarsa o assente, condizioni afose di caldo sulle pianure e lungo le coste, calura che su molti settori persisterà anche durante le ore notturne, con buona pace per gli amanti del clima fresco e ventilato.

Ancor prima che tali condizioni possano manifestarsi diffusamente sul nostro territorio nazionale, alla luce degli ultimi aggiornamenti a nostra disposizione, COME potrebbe concludersi questa ondata di calura sul Mediterraneo?

Nonostante l’arrivo dell’anticiclone africano possa in una certa misura far paura (o render felici, dipende dai punti di vista), noi cittadini ignari delle vicende che madre natura ci propone, non dobbiamo dimenticare d’essere ormai giunti quasi al termine dell’estate meteorologica propriamente detta, fissata convenzionalmente al 31 di agosto. L’arrivo di settembre dovrà per forza di cose portare con sè delle modifiche alla circolazione atmosferica che ci traghetteranno inesorabilmente verso l’autunno

Le due soluzioni qui proposte. 

– Un raffreddamento delle temperature ed un abbattimento dei geopotenziali portato da una circolazione di venti orientali oppure settentrionali. Questa potrebbe rappresentare la via di fuga più efficace, in parte abbozzata dalle previsioni deterministiche del modello americano. Il nostro anticiclone, essendo infatti governato da dinamiche di tipo MERIDIANO, tenderà ad espandersi verso latitudini settentrionali, agevolando in tal modo la creazione di un canale depressionario alle basse latitudini d’Europa.

– La seconda opzione, meno facile da realizzare ma comunque DEGNA di considerazione, potrebbe essere data dall’azione erosiva delle correnti instabili oceaniche nei confronti dell’anticiclone. Quest’ultima appare tuttavia come ipotesi recessiva, poichè al momento le correnti atlantiche non sembrano avere forza sufficiente da portare questa evoluzione, confinando la loro influenza alle elevate latitudini dell’oceano Atlantico.

Autore : William Demasi