MODELLO EUROPEO: terza decade settembrina complessivamente VARIABILE, poi arriverà la PIOGGIA?
Il modello europeo opta questa mattina per una terza decade settembrina complessivamente variabile sullo Stivale. A seguire le correnti atlantiche proveranno a forzare...
L’evento che monopolizzerà il tempo sul Vecchio Continente nei prossimi giorni sarà il trasferimento dei massimi di pressione in sede scandinava.
Questo movimento barico a larga scala condizionerà anche il tempo di casa nostra, promuovendo condizioni alquanto variabili e anche instabili su molte regioni dello Stivale.
In altre parole, l’aumento della pressione in sede scandinava presenterà come controaltare un calo dei geopotenziali sull’Europa centro-meridionale e sul Mediterraneo, dove si inseriranno correnti di matrice orientale moderatamente fresche ed instabili.
La mappa in alto a sinistra mostra la situazione attesa in Italia e in Europa nella giornata di martedì 26 settembre; si notano due zone di alta pressione (la prima più debole in sede iberica e la seconda più forte sui Golfi di Botnia e Finlandia), con in mezzo una struttura instabile tra l’Europa centrale e l’Italia che agirà essenzialmente alle quote superiori.
Una situazione siffatta escluderà la stabilità in Italia a favore di un tempo abbastanza dinamico, foriero di rovesci, temporali e pause soleggiate anche franche; in altre parole, non arriveranno le piogge organizzate, ma nemmeno strutture anticicloniche possenti e in grado di monopolizzare per settimane il tempo di casa nostra.
Quando arriveranno le piogge autunnali? Beh, tutto dipenderà dalla solita roccaforte anticiclonica iberica; si spera in un abbassamento dei geopotenziali in zona in modo da garantire l’ingresso delle piovose perturbazioni da ovest…perturbazioni che mancano ormai da oltre tre anni.
Il modello europeo ci prova per i primi di ottobre (seconda mappa); vedremo se l’alta pressione in sede iberica tenderà finalmente a sgonfiarsi lasciando passare il flusso atlantico nel Mediterraneo e sull’Italia con un buon ricarico idrico delle nostre falde.
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Autore : Paolo Bonino