00:00 21 Agosto 2009

Modelli sull’orlo di una crisi di nervi, anche la matematica è solo un’opinione?

I modelli fisico-matematici che vengono utilizzati nei vari campi della meteorologia e della climatologia hanno i loro limiti. E in questi ultimi tempo lo stiamo verificando sulla nostra pelle.

Sbagliare una previsione è frustrante per un meteorologo. “Ora ci sono i modelli matematici”, ci dicono in tanti, ma una previsione va al di là di un semplice sguardo grafico ad una carta. I grandi pionieri della meteorologia moderna, come lo sono stati i Generali dell’Aeronautica Bernacca e Baroni, vengono giustamente citati al merito per le loro doti empiriche. Ebbene anche oggi, nell’era dei super computer e dei modelli matematici personalizzati, non dobbiamo perdere di vista quegli insegnamenti.

Vero, la matematica e la tecnologia delle comunicazioni hanno enormemente facilitato e velocizzato le procedure per pervenire ad una previsione rapida e corretta, tuttavia il metodo empirico, quello basato sull’esperienza, risulta ancora l’ago della bilancia, soprattutto quando i modelli si perdono.

Ma come fanno a perdersi i nostri modelli, anche la matematica può diventare un’opinione? Assolutamente no, rispondiamo. Le differenze tuttavia tra un modello e l’altro (e il discorso vale sia per i modelli a scala globale come anche per quelli a scala locale), nascono da una sorta di peccato originale.

Oltre ai diversi metodi di calcolo e interpolazione, dai diversi passi di griglia adottati e da altri complicati elementi introdotti nel calcolatore, ciò che veramente sta alla base degli errori finali nella risoluzione delle sette equazioni in sette incognite necessarie per tradurre in linguaggio meteorologico l’incomprensibile balletto dei numeri, è la mancanza dei dati iniziali su vaste porzioni di territorio.

In altre parole, dovremmo avere una stazione meteorologica per ogni centimetro quadrato del nostro pianeta. Non essendo possibile, ecco che i dati iniziali, quelli del tempo che fa, sono già incompleti in partenza e generano errori di calcolo che si propagano nella proiezione futura in modo esponenziale, determinando responsi molto diversi anche su due corse successive di uno stesso modello. Quale sarà il responso giusto e quale quello sbagliato?

Da qui i ritrattamenti, le riconferme, il balletto del piove non piove, del fresco si o fresco no. Insomma a quel punto è il meteorologo che deve, per così dire, metterci del suo. E nella nostra Redazione, per quanto riguarda la previsione finale riferita alle 72 successive, il lavoro di equipe che svolgiamo, mette ad ulteriore confronto l’esperienza di ognuno; il risultato che ne scaturisce è dunque tecnicamente il migliore possibile.

Naturalmente essendo un giornale, abbiamo altresì il dovere di informare i nostri Lettori riguardo possibili modifiche di percorso dei modelli. Questo accade soprattutto nella previsione a lunga scandenza, quella che fisicamente e matematicamente risulta maggiormente affetta dal rumore di fondo dell’errore iniziale citato.

In quei casi daremo forse l’impressione di andare dove tira il vento, di seguire apparentemente senza cognizione di causa i voltagabbana delle varie corse modellistiche. In realtà vi stiamo proponendo il prodotto che al momento risulta più verosimile, perchè siamo un quotidiano e, come tali, dobbiamo informare i nostri Lettori sulle ultimissime novità. L’analisi passo passo dei risvolti successivi potrà poi portare al centro dell’obiettivo, con grande soddisfazione di tutti, o a ridisegnare mestamente da capo tutto quanto.

Ma noi siamo qui proprio per questo, è il nostro mestiere. E’ l’inevitabile incontro-scontro quotidiano tra Uomo e macchina, tra le infuocate opinioni e la gelida legge dei numeri. E’ proprio da qui che nasce la meteorologia più raffinata, quella che vi prevederà il sole o il temporale sopra la testa, quella che vi permetterà di godervi il vostro tempo libero o di organizzare le vostre attività lavorative all’aperto, quella che vi permetterà di organizzare viaggi e gite, quella che da oltre 10 anni lega indissolubilmente la nostra Redazione alle case di molti Italiani.
Autore : Luca Angelini