00:00 17 Luglio 2007

Maree meno intense in Adriatico!

Da studi condotti dal Cnr di Trieste, si registra un drastico calo negli ultimi anni delle maree meteorologiche intense sulle coste dell'alto Adriatico, in seguito ad una minore frequenza e durata delle "sciroccate".

Un argomento di grande interesse negli attuali studi sul cambiamento climatico è l’aumento del livello medio del mare, che rischia di provocare seri danni alle attività umane in molte aree costiere nel mondo.

Fra le più soggette alle variazioni del livello marino c’è la costa dell’Adriatico settentrionale. Al riguardo l’Istituto di scienze marine (Ismar) del Cnr di Trieste ha condotto uno studio sugli eventi caratterizzati dall’innalzamento del livello per effetto della pressione atmosferica e del vento, noti come “acqua alta”.

Sfruttando le osservazioni effettuate con cadenza oraria presso la stazione mareografica di Trieste, abbiamo esaminato l’evoluzione temporale della frequenza degli innalzamenti dal 1939 al 2006. Trattandosi del livello marino, dobbiamo distinguere il livello osservato e il livello residuo, detto anche marea meteorologica. Il primo si misura rispetto a un caposaldo solidale con la crosta terrestre, che analizza la frequenza degli innalzamenti assoluti, definiti “anomalie”, e che includono anche l’effetto
della marea astronomica e dell’aumento secolare del livello. Mentre la marea meteorologica è l’insieme delle variazioni causate dal vento e dalle differenze della pressione dell’aria sul mare durante il transito delle perturbazioni atmosferiche.

L’analisi delle osservazioni effettuate dai ricercatori dell’Ismar mostra che, mentre il livello osservato tende mediamente a crescere, come avviene in tutto il mondo, la frequenza di eventi caratterizzati da elevato livello residuo tende invece a diminuire, specie se si considerano gli ultimi 30 anni. Sulla base di differenti soglie sono stati distinti eventi deboli, moderati e intensi che, per le maree
meteorologiche, vanno da 26 cm a 50 cm fino a un massimo di 74 cm, con una media, nel periodo considerato, di 59, 12 e 2 eventi all’anno, rispettivamente. Per le anomalie, le soglie raggiunte sono state 208, 235 e 262 cm, che selezionano in media 87, 14 e 1 eventi all’anno.

Lo studio ha evidenziato che, fino ai primi anni 60, le maree meteorologiche deboli e moderate hanno mostrato un aumento. Complessivamente, però, questi eventi non mostrano tendenze definite durante l’intero periodo in esame. Viceversa una tendenza decrescente si osserva per le maree intense, soprattutto dopo il 1970. Questo in parte a causa dell’aumento della pressione atmosferica e in parte, probabilmente, per una minore frequenza e durata di forti “sciroccate” sull’Adriatico rispetto al passato. Per quel che riguarda le anomalie di livello, le loro tendenze dipendono in larga misura dall’aumento del livello medio. Infatti, le anomalie deboli e moderate sono chiaramente in aumento, mentre per quelle intense la tendenza è meno evidente, data la parziale compensazione tra l’aumento del livello medio e la diminuzione della frequenza delle maree meteorologiche intense.
Autore : Luca Savorani – Fonte Cnr