00:00 2 Settembre 2005

L’estate 2005? Secca e leggermente più calda del solito

Conclusa la stagione dal punto di vista meteorologico (dal primo settembre siamo entrati in autunno) è tempo di bilanci: in primo piano sempre la diminuzione delle piogge rispetto agli anni passati.

Nonostante il mese di agosto abbia concesso diverse pause temporalesche che hanno fatto subito gridare a chissà quale anomalia, il bilancio dei 3 mesi meteorologicamente estivi (giugno, luglio e agosto) rimane in perdita e denuncia un leggero riscaldamento su quasi tutta l’Europa.

Partendo dall’Italia si è infatti registrato un calo delle precipitazioni mediamente del 30% rispetto alla norma con punte prossime al 50% su alcune aree del nord-ovest, sulla Maremma e sul sud della Sardegna.

La causa, ribadita fino alla nausea, è la latitanza del flusso perturbato atlantico che diviene maggiormente evidente nei mesi estivi, quando è davvero difficile recuperare i deficit pluviometrici accumulati in primavera.

Ecco perché i 100mm mediamente accumulati nei 3 mesi sul nostro territorio (quantitativi vicini ai 150mm su nord-est e medio Adriatico) risultano al di sotto delle attese. Situazione invece rosea su Calabria e Sicilia dove gli stessi quantitativi rappresentano quasi il doppio delle medie estive degli scorsi anni.

Dal punto di vista termico si segnalano temperature di 1-3 gradi superiori alle medie.

Spostandoci in Europa notiamo cali precipitativi tra il 20 e il 40% con punte del 50-60% sulla Penisola Iberica, in particolare sul sud-ovest della Spagna e sul sud del Portogallo dove si è vissuta un’estate particolarmente secca e costellata di incendi. È piovuto meno del solito anche sul sud della Svezia (50%).

Piogge in abbondanza invece su Romania, Bulgaria, parte della Grecia e ovest Turchia dov’è caduto quasi il doppio dei quantitativi previsti.

Per le temperature, anche sul vecchio Continente si sono avuti da 1 a 3 gradi in più rispetto alla norma.
Autore : Simone Maio