00:00 25 Settembre 2012

Incendi e dissesto idrogeologico: due volti diversi dello stesso problema!

Italia: terra di incendi e alluvioni. Può sembrare strano ma questi due fenomeni sono in parte correlati.

Bruciano i nostri boschi…e le montagne franano! I problemi di un paese dall’orografia tormentata come il nostro sono sotto gli occhi di tutti. Ogni estate spariscono moltissimi ettari di macchia mediterranea e di bosco, letteralmente ingoiati da incendi che vengono appiccati un po’ per incuria, ma soprattutto per intento criminale.

Inutile puntare il dito sull’autocombustione: le possibilità che un bosco si incendi da solo sono assai remote. Quindi ogni volta che si avvista un rogo che devasta un bosco, quasi sicuramente è stato appiccato dall’uomo o risulta frutto di "leggerezza" da parte del contadino di turno che bruciava sterpaglie senza adeguate precauzioni.

Cosa succede quando un versante montuoso è percorso dal fuoco? Innanzitutto bisogna stabilire che un incendio di medie proporzioni sviluppa temperature altissime al suo interno. Tali temperature sono in grado di distruggere ogni forma vegetale presente in zona, a scapito magari di forme di vegetazione più tenaci, quali spine, vitalbe e rovi. Di conseguenza "bonificare" un terreno con il fuoco è un’opera quantomeno assurda!

In secondo luogo vi è l’impoverimento del substrato. Il fuoco, al suo passaggio, distrugge tutti i fertilizzanti naturali presenti sul terreno, quali l’umus e molti componenti azotati indispensabili per la crescita delle piante. Di conseguenza, dopo il passaggio di un incendio, il terreno è nudo, senza più un adeguato substrato vegetale che lo supporta.

Con l’arrivo delle piogge autunnali, il quadro si complica ulteriormente; le precipitazioni impattano sul versante completamente nudo e privo di assorbimento. Se la precipitazione è debole non succede nulla, ma se per caso sulla zona si scatena un forte temporale con cumulate piovose notevoli, tutto il precipitato scivola inevitabilmente a valle, causando grossi problemi di dissesto idrogeologico.

Il substrato, in pratica, si comporta quasi fosse impermeabile. Gli alberi non sono la soluzione del problema, ma possono limitare e di molto il dilavamento del subtrato e conseguenti dissesti. Un bosco integro può difatti intercettare molto meglio le precipitazioni che cadono dal cielo, rispetto ad un pendio completamete spoglio, a patto che non si tratti di una pioggia rovinosa. In quel caso anche gli alberi possono fare ben poco contro la furia precipitativa, ma qui siamo già in un contesto alluvionale.

Autore : Paolo Bonino