00:00 15 Dicembre 2017

Il TEMPO delle FESTE: tutte le ultimissime con le opzioni più probabili!

Feste dinamiche ma opzioni fredde severe che diventano meno probabili oggi.

SINTESI
Stamane emissioni modellistiche più favorevoli agli anticicloni che a severe situazioni invernali, ma solo per qualche giorno, quelli legati al Natale, mentre per fine anno sembrerebbe decisamente confermata una piega moderatamente perturbata da ovest con precipitazioni, sia pure in un contesto non particolarmente freddo ed anzi piuttosto mite al centro e al sud.

COMMENTO
Sapevamo che avremmo osservato emissioni del genere in questi giorni. Diciamo che l’aggiornamento riguardo alla prevista attività del vortice polare è meno interessante di quanto ci aspettavamo, tuttavia dopo Natale esso risulterà comunque parzialmente disturbato e onde depressionarie anche di una certa rilevanza potrebbero apportare condizioni perturbate sul nostro Paese, con l’anticiclone schiacciato a latitudini più meridionali, come abbiamo già avuto modo di notare nel famoso Natale 2013, quando una tempesta di neve si abbatté sulle Alpi, isolando Cortina, gran parte del Cadore e non solo.

COSA ASPETTARCI?
Tra sabato 23 e lunedì 25 dicembre
una massa d’aria artica proverà nuovamente a gettarsi verso sud, deviata in parte verso i Balcani, sia dalla presenza dell’anticiclone che da un rinforzo delle correnti occidentali. Per questo motivo riteniamo che il grosso del freddo possa colpire l’Europa orientale, sfiorando anche le nostre regioni, soprattutto il versante adriatico.

Da martedì 26 dicembre a giovedì 28 dicembre in poi le correnti piegheranno gradualmente ad ovest, apportandoci dapprima della variabilità, più evidente al nord e sul Tirreno, allontanando l’alta pressione ed introducendo comunque aria più mite. 

Da venerdì 29 dicembre a domenica 31 dicembre: maggiore ondulazione delle correnti perturbate atlantiche con occasione per precipitazioni, sbalzi termici e nevicate in quota sulle Alpi dalle quote medie.

OPZIONE PIU’ SEVERA: c’è da tener conto che esiste un’altra scuola di pensiero, che contempla l’ipotesi di una pulsazione dell’anticiclone verso nord proprio per gli ultimi giorni di dicembre e l’inserimento di aria gelida da nord-est, così come raccontava ieri e in qualche caso ancora oggi il modello americano. 

Quest’ipotesi al momento resta la più estrema e la meno probabile, ma se le iniezioni di calore verso il Polo dovessero manifestarsi come previsto, andando a disturbare palesemente il vortice polare, la previsione ne verrebbe sconvolta e si tornerebbe a parlare di gelo severo. Dunque restate aggiornate, anche se l’evoluzione più probabile ci sembra al momento quella sopra esposta. 

Autore : Alessio Grosso