00:00 13 Febbraio 2015

GROSSO: “febbraio NON resterà l’unico mese invernale”

Tradizionale intervista settimanale ad Alessio Grosso.

REDAZIONE: c’è un’analisi scientifica che parla di un inverno sempre più "ristretto" e limitato essenzialmente al mese di febbraio, cosa possiamo dire a tal proposito?
GROSSO: molto spesso le grandi ondate di freddo si sono manifestate in febbraio, non c’è nulla di nuovo nell’affermare questo. Se chiedete ad un abitante del sud Italia di dirvi in quale mese ha visto più facilmente manifestarsi condizioni invernali, vi dirà senza dubbio febbraio. C’è tutto un discorso legato all’attività del vortice polare che porterebbe ad affermare questo, come se fosse un meccanismo automatico. Negli anni 80 e 90 gli anticicloni dominavano la scena frequentemente nell’area mediterranea, eppure con le inversioni termiche in pianura sembrava inverno pieno, nessuno dubitava che non stesse facendo la stagione, perchè milioni di persone vivono in pianura, in città. Certo in montagna ci si lamentava della mancanza di nevicate, ma gli anni di magra sulle Alpi sono sempre stati tanti, non è il clima ad essere cambiato o l’inverno a mancare. Anzi, l’anno scorso, anno del non inverno per eccellenza, ci fu un pienone di neve. Dunque neve ed inverno non vanno a braccetto.

REDAZIONE: dunque c’è scetticismo su questo studio?
GROSSO: assolutamente non è condivisibile. L’inverno classico potrà ancora arrivare benissimo dal periodo natalizio o talvolta anche prima, come accaduto nel 2005 e nel 2001, e vivere proprio la fase più acuta da lì alla metà di gennaio, oppure farci visita nel corso del gennaio. La storia è piena di esempi anche perturbati e gelidi nel cuore del mese di gennaio, anche se ovviamente, con il vortice polare disturbato (ma non è una regola) il freddo estremo è più frequente in febbraio, Tuttavia non mancano frequentissime eccezioni, si veda ad esempio quanto è successo a fine dicembre del 2014. L’inverno va ad episodi: se prendiamo il febbraio del 29, del 56, del 91 e del 2012 o il marzo del 71 è chiaro che tutto sembra quadrare, ma possiamo allora benissimo affiancargli il fine dicembre del 96 o il gennaio del 1985 o quello del 1987, ma anche il dicembre del 93 o del 2009, l’inverno ci sarà se il flusso zonale atlantico si abbasserà di latitudine e questo potrebbe ripetersi ciclicamente; l’inverno ridotto a febbraio a causa del global warming fa sorridere. Piuttosto scompariranno le nevicate cittadine se gli immobiliaristi continueranno a mangiarsi territorio con catrame e cemento, ne parlo oggi in un articolo.

REDAZIONE: è in arrivo tanta neve sulle Alpi, mentre sfuma per un soffio quella Valpadana. 
GROSSO: si, sarebbe stato sufficiente che la depressione in arrivo oggi avesse seguito a ruota l’ondata di freddo che ha colpito il sud per scatenare sul settentrione una nevicata molto abbondante. Invece si è messo di mezzo un anticiclone dal cuore caldo che ha impedito la formazione di un cuscino freddo importante in Valpadana. Ecco, molte volte, taluni eventi svaniscono per combinazioni bariche sfortunate, questo lo dicono in pochi, ma potenzialmente l’Italia sarebbe in grado di vivere nevicate ben peggiori di quelle che si abbattono sugli States. Non ci credete? Con la nostra orografia potrebbe succedere di tutto. Comunque sia nelle Alpi cadrà molta neve, peccato per gli Appennini, che prenderanno molta pioggia sino alle quote medie, tranne quello settentrionale che vedrà comunque fiocchi oltre gli 800m circa. 

REDAZIONE: a fine febbraio succederà qualcosa? Nonostante tutti gli sforzi del nostro team di cercare una soluzione che concluda l’inverno in grande stile, le carte non raccolgono i "suggerimenti" delle corse perturbatrici, spesso votate al freddo nudo e crudo.
GROSSO: è vero, gli assistenti del Professore non hanno ancora la sua "esperienza" e talvolta peccano di superficialità, però si dice anche che qualche volta l’allievo supera il maestro; nel senso che i germi, anche statistici, per un’evoluzione fredda o perlomeno perturbata per fine mese non mancano, vedremo se avrà ragione la nostra ostinazione o la determinazione a non vedere un "nulla di che" delle corse ufficiali dei principali modelli.

 

Autore : Redazione MeteoLive.it