00:00 16 Settembre 2016

Ecco l’autunno. Noi ci copriamo, ma gli alberi si spogliano…

Temperatura dell'aria, agenti atmosferici, fotoperiodo. Ecco i fattori che mettono in moto il processo di defogliazione di una pianta.

Autunno: stagione triste per certi versi. I ricordi delle belle giornate estive, piene di luce e di calore sono ancora in noi.

Sono ancora in noi le calde serate passate all’aria aperta, con il buio che sopraggiungeva solo alle 10 di sera! Sono ancora in noi i ricordi delle giornate passate al mare o in montagna, i nostri periodi di riposo, le ferie. Ora siamo in autunno, tutto ciò fa parte della vecchia stagione e anche la natura, come noi, se ne accorge.

Togliamo questi pensieri tristi dalle nostre menti e proviamo ad inoltrarci in un bosco. Ecco…subito l’autunno assume un’altra forma, una forma sicuramente più gradita alla nostra vista.

Tutte le piante sono colorate in modo diverso: alcune sono ancora verdi come in estate, altre hanno già le foglie ingiallite, altre ancora hanno un colore quasi rossiccio. Basta poco per accorgersi che l’autunno è in verità la stagione dei colori, ma a differenza della primavera non sono i fiori a stupirci, bensi le foglie degli alberi.

Molte volte, anche in città, abbiamo notato come una pianta può perdere le foglie più o meno in fretta in questo periodo. Basta un refolo di vento o una forte pioggia per fare cadere molte foglie ingiallite sull’asfalto.

Solitamente si crede che le piante perdano le foglie per via della temperatura, che nel corso dei mesi autunnali diventa sempre più bassa. Questo è in parte vero, tuttavia una grande importanza è affidata al "fotoperiodo". Per "fotoperiodo" si intende la durata delle ore di luce nell’arco delle 24 ore. Più la stagione autunnale avanza, più le ore di luce si accorciano.

In poche parole, al mattino viene chiaro dopo e di sera viene buio prima. Tutto ciò riveste un ruolo molto importante sulla caduta delle foglie. La minore durata delle ore di luce influenza i processi di fotosintesi, che si ripercuotono sulla caduta o meno del manto fogliare.

Come mai le foglie ingialliscono? In prossimità dell’attaccatura della foglia al ramo (il picciolo), si forma uno strato di sughero che tecnicamente viene chiamato "strato di abscissione". Tale strato blocca l’avanzata dei nutrienti dal fusto alla foglia e di conseguenza la foglia ingiallisce e cade. Chiaramente il vento, la pioggia e anche il freddo accentuano la caduta fogliare. Se una foglia già debole viene sollecitata da agenti esterni cade prima rispetto ad una situazione più tranquilla.

Tutte le piante perdono le foglie in maniera uguale? Assolutamente no. Vi sono alberi che tendono a defogliare prima di altri, a seconda della risposta che la pianta dà al calo di luce progressivo autunnale. Questo si ripercuote sulla forza di attaccamento del picciolo al ramo, con conseguente anticipo o ritardo della defogliazione.

Basti pensare che i faggi, le robinie e i tigli perdono le foglie quasi subito. La roverella, pianta molto diffusa sul versante marittimo ligure, ingiallisce le foglie nel tardo autunno e le mantiene sui rami per tutto l’inverno. Solo tra gennaio e febbraio si può vedere una roverella totalmente defogliata!

Autore : Paolo Bonino