00:00 24 Dicembre 2008

Dice un proverbio cinese: “quando cammini per strada e davanti a te cade un fiocco di neve…”

Saggezza popolare per vivere meglio il contatto quotidiano con la natura.

Recita un proverbio cinese: “quando cammini per strada e davanti a te all’improvviso cade un fiocco di neve devi essere felice, la natura ti saluta”.

Non so cosa quale sia il primo ricordo legato alla meteorologia, non so esattamente cosa mi abbia spinto a dedicarmi con passione ed entusiasmo a questa scienza. Ricordo però benissimo che non si è trattato di una scelta razionale, ma totalmente irrazionale, emotiva.

In filosofia ti insegnano a comprendere la differenza tra conoscere ed amare. Tu conosci la neve? SI. E’ la neve che viene verso di te. Tu ami la neve? SI. Allora sei tu che vai verso la neve, con la mente e con il cuore.

Ecco cosa significa AMARE. Darsi totalmente alla cosa, all’oggetto amato con tutte le forze, con tutto se stessi. Questo tutto, ripetuto più volte, ti insegna a diventare un bravo previsore più di 100 libri di testo. C’è sempre una molla che fa scattare una passione per qualcosa. Ad esempio io mi sono innamorato del francese perchè seguivo un tennista francese e per comprendere cosa dicesse nelle interviste senza la traduzione, ho voluto studiare la sua lingua.

Di certo sulla mia passione per la meteorologia hanno influito quei grandi fiocconi che cadevano sulla città nei pomeriggi milanesi della mia infanzia negli anni 70. Non che accumulassero molto, non ho mai visto molta neve in città durante l’infanzia, ma erano giganteschi e mi divertivo a seguirli volteggiare nell’aere scegliendo il percorso dei più grossi e buffi.

Mi avevavano inculcato il luogo comune del: “fa troppo freddo per nevicare” e quindi mi domandavo cosa sarebbe successo se tutti gli abitanti del mio quartiere avessero aperto le finestre e scaldato l’ambiente con il foehn, magari, pensavo, avrebbe nevicato di più.

Pensavo anche che se veniva annunciata una perturbazione in arrivo da nord, non avesse molto senso che per piovere le nubi dovessero arrivare…da sud.
Inoltre non riuscivo proprio a spiegarmi perchè le nubi che appartenevano al muro del foehn durante gli episodi favonici rimanessero tenacemente arroccate sulle vette più a nord senza scendere verso la pianura, nonostante il vento provenisse proprio dalle Alpi.

Alla fine capii e francamente caddero molte illusioni. Capii quanto un anticiclone possa influenzare l’economia di un Paese, quanto le Alpi siano un ostacolo alla libera circolazione delle masse d’aria, capii che per assistere a nevicate spettacolari spesso si deve scendere in Appennino, compresi anche che sono soprattutto i temporali a tenere alto il livello emotivo di questa scienza perchè le nevicate naturalmente si contano sulle dita di una mano.

I temporali animavano i miei pomeriggi di studente liceale annoiato. Spesso si formavano sul centro città e nella bergamasca e poi facevano la doccia all’intera metropoli, oggi anche i temporali sono diminuiti ma la passione per il tempo resta fortissima, incrollabile, anche davanti ai piccoli e grandi dispiaceri che la vita molto spesso ci riserva.
Autore : Alessio Grosso