00:00 25 Ottobre 2012

Da dove entrerà l’aria fredda? Rodano o Bora?

Esistono ancora delle incertezze su dove farà ingresso la massa d'aria fredda sul nostro Paese. Secondo alcune uscite modellistiche pare prendere vigore l'ipotesi Rodano, mentre altre previsioni mettono sempre in prima linea l'ingresso del freddo dal golfo di Trieste. La verità potrebbe essere nel mezzo.

A partire dalla giornata di domani, venerdì 26 ottobre, prenderà corpo sui mari occidentali italiani,una depressione approfondendosi velocemente nella mattinata di sabato 27 tra mar Ligure ed alto Tirreno. Ad oggi sussistono ancora notevoli margini di dubbio sia riguardo l’effettiva quantità di aria fredda che riuscirà ad entrare sul Mediterraneo, sia la "modalità" di ingresso della stessa.

Secondo il modello americano GFS pare infatti che il grosso dell’aria fredda possa far capolino sull’Italia presentandosi dal golfo del Leone. Il modello americano prevede infatti la massa d’aria fredda scivolare da est verso ovest lungo le Alpi sino a trovare una valvola di sfogo sul Mediterraneo attraverso il golfo del Leone e la porta di Carcassonne.

Una evoluzione di questo tipo farebbe persistere per qualche ora in più nubi e precipitazioni su molte aree del Paese con precipitazioni più abbondanti su diverse regioni ma un minore calo della temperatura.

Il modello inglese ECMWF stringe invece l’occhiolino ad ambo le soluzioni proponendo un primo ingresso di aria fredda dalla valle del Rodano sabato 27, successivamente ingresso di aria fredda anche dal golfo di Trieste nella seconda metà del pomeriggio su domenica 28.

Perche una previsione ancora così ballerina a poche ore di distanza?

Quando un minimo di bassa pressione così profondo si instaura nel Mediterraneo i modelli di previsione faticano spesso a prevedere quali siano gli effetti in termini pratici sul nostro Paese. La presenza di una geografia europea complessa completano un quadro previsionale che spesso risulta difficile da comprendere al 100% sino a poche ore prima dell’evento.

La verità dove sta? Come potrebbero andare effettivamente le cose?

L’evoluzione prevista ad oggi dal modello americano pare troppo forzata verso il caldo. Il modello propone infatti una eccessiva persistenza del minimo di bassa pressione nella sua sede ligure con conseguente persistenza di nubi e precipitazioni per via di un maggiore richiamo di aria umida meridionale dal Mediterraneo.

Si tratta in realtà di una ipotesi poco credibile in quanto nel suo movimento verso est dalla penisola Iberica sino all’Italia il minimo viaggerà molto velocemente approfondendosi. In un contesto così dinamico risulta difficile poter credere che una volta giunto sul nostro Paese possa in qualche modo arenarsi in loco persistendo sulle stesse regioni per molte ore.

Questo sarebbe possibile solo se avessimo a che fare con un cuf-off, cioè un minimo di bassa pressione non più alimentato da aria fredda e completamente distaccato dal getto portante d’alta quota. Non è questo il caso.

E’ probabile quindi che dopo un ingresso (inevitabile) di aria fredda dal golfo del Leone, la successiva "evoluzione a levante" del minimo di bassa pressione sopracitato consentirà l’ingresso di aria fredda anche dal golfo di Trieste a partire dalla seconda metà del giorno su domenica 28.

Una evoluzione di questo tipo stringerebbe l’occhiolino a quanto previsto dal modello inglese Reading a scapito dell’americano GFS.

Vedremo se andrà effettivamente così.

Quali sarebbero gli effetti sul Paese se avesse la meglio l’ipotesi inglese o quella americana?

Per scoprirlo leggete qui:

https://www.meteolive.it/news/Sotto-la-lente/9/Il-guasto-del-week-end-il-modello-americano-opta-per-piu-pioggia-quello-canadese-per-piu-neve/39209/

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Autore : William Demasi