00:00 2 Novembre 2015

A tutto MODELLI: sarà dominio anticiclonico o il tempo cambierà presto?

Analisi dei modelli a tutto campo da qui alla metà del mese.

Se non fosse stato per il forte maltempo che ha martellato l’estremo sud, potremmo dire davvero che stiamo vivendo un periodo di grazia: giornate radiose, un bel cielo azzurro, fredde al mattino e miti quanto basta dal mezzogiorno, poche segnalazioni di nebbia.

Piace questo periodo d’intervallo dopo una fase dinamica del tempo, piace vedere le famiglie che si godono ancora passeggiate in bicicletta o grigliate nei parchi ad inizio novembre, è meno triste rendere omaggio ai defunti nei propri cimiteri senza tutta quell’umidità e le nubi basse, che fanno tanta tristezza.

Ora ci si chiede: fino a quando si andrà avanti così? L’anticiclone porterà bel tempo almeno sino alla metà del mese? Eccezion fatta per qualche azione di disturbo sembrerebbe proprio di si. Lo dicono i principali modelli, lo dicono i raffronti, la tenacia con cui soprattutto il modello europeo lo ripropone risultando per ora affidabile.

Eppure l’americano non ci sta e vede già tra martedì 10 e mercoledì 11 un potenziale afflusso di aria fredda lungo il suo bordo orientale, coinvolgere i Balcani e parte delle nostre regioni adriatiche e meridionali, in seguito restituisce l’anticiclone all’Italia sino alla metà del mese.

Intorno a quella data, nonostante sia ancora molto lontana, i modelli convergono verso una tendenza ad un certo cambiamento: la media degli scenari del modello americano (GEFS) prevede che questo avvenga in modo molto "scolastico", cioè con un abbassamento del flusso zonale atlantico che andrebbe a limare l’anticiclone, introducendo correnti da ovest miti ma umide e foriere anche di qualche precipitazione.

Questa ipotesi viene sposata anche dal modello canadese che propone l’abbassamento del flusso zonale atlantico e un potenziale cambiamento già da giovedì 12, mentre l’europeo per quella data si tiene stretto il suo anticiclone.

Per cercare un cambiamento ancora più significativo e rivoluzionario bisogna però considerare l’emissione ufficiale del modello americano oltre la metà del mese: è l’unico infatti che prevede un intenso scambio meridiano di calore con l’alta pressione delle Azzorre che si proietterebbe a nord a fondersi con quella groenlandese e un bell’affondo di una saccatura dal Polo verso l’Europa centrale.

Sarà vero? Troppo lontano per giudicare ma tre considerazioni si possono fare:
1- mantenere quel ritmo così sparato da ovest per il vortice sarà dura a novembre
2- l’abbassamento del flusso zonale è quantomeno fisiologico perché comunque verso i Poli continua a formarsi aria fredda e questa pesa…
3-un anticiclone che duri oltre 15 giorni a novembre pare eccessivo e statisticamente non molto frequente.
 

Autore : Alessio Grosso