00:00 13 Gennaio 2014

L’ultima decade di gennaio e i primi giorni di febbraio: ecco cosa potrebbe accadere…

Due i passaggi chiave: getto teso da nord-ovest, dunque solo leggermente ondulato e poi onde più lunghe con affondo netto da nord e anticiclone che si impenna verso nord.

Senza una minima impennata, un minimo scatto d’orgoglio dell’anticiclone verso nord, qui la stagione non va da nessuna parte. Certo è stato l’anno del vortice polare pazzo, dell’indice QBO+, ma qualche scheggia invernale potrebbe improvvisamente decidersi di visitarci entro i primi giorni di febbraio, attraverso due mosse, che andiamo ad illustrarvi.

Intendiamoci subito: è quasi uno schema visto, provato e rivisto in "allenamento" in tutti questi anni passati a sfogliar carte. Qualche volta produce effetti, qualche volta meno. 

Intanto esponiamo il progetto.
Il getto aumenterà nuovamente di velocità durante l’ultima decade di gennaio tra il 23 ed il 29 ad essere precisi, ma un ramo del vortice polare entrerà anche più deciso sul nord Europa e la corrente diverrà non più tesa occidentale, ma in virtù di una lieve ondulazione e una contemporanea lieve risalita verso nord dell’anticiclone delle Azzorre, un po’ più nord-occidentale.

In questo modo affluirà gradualmente verso le Alpi aria progressivamente più fredda, così come tenderà a raffreddarsi un po’ tutto il Continente. Anche l’Italia dovrebbe ricevere spifferi freddi in quota da nord-ovest.

Subito dopo ecco la frenata del getto, sempre più decisa, con l’anticiclone che si erigerà verso nord, mettendo in moto verso il sud del Continente masse d’aria sempre più fredde di estrazione artica che potranno raggiungere anche l’Europa centrale e forse l’Italia.

Da lì in poi potrebbe aprirsi la partita dell’inverno con dinamiche tutte da scoprire. Ecco alcune opzioni:
1
prima fase del febbraio con correnti da nord fredde e qualche spruzzata di neve in Appennino

2 cedimento del muro anticiclonico e franco ingresso di una nuova saccatura da ovest: se entrasse dal Rodano arriverebbe un po’ di neve a quota basse su nord-ovest e Toscana, poi anche sul resto del centro, se entrasse con una circolazione a largo respiro e richiamo mite, arriverebbe forse la prima nevicata da addolcimento stagionale al nord.

3 prosecuzione della fase da nord-ovest e febbraio nevoso e relativamente freddo a nord delle Alpi con qualche passaggio anche sulle nostre regioni meridionali, ma tutto da decifrare.
 
In ogni caso sembra probabile un ritiro dell’anticiclone verso ovest duraturo proprio con l’inizio del febbraio.
E i riscaldamenti stratosferici? Per ora meglio aspettare a pronunciarsi sulla loro entità e le eventuali conseguenze in sede troposferica.

Autore : Alessio Grosso