00:00 6 Dicembre 2011

L’inverno che non parte mai…

Una stagione che sta mandando in crisi tutti.

L’avevo scritto anche tempo fa nel pezzo: "la caduta del freddo". Siamo in crisi, in crisi nera. Paghiamo il fatto di vivere a latitudini troppo basse per essere in Europa, fossimo stati negli States, sarebbe stato diverso. Lì gli inverni, anche in tempi di global warming, restano inverni, pur con qualche eccezione.

Qui invece siamo famosi per gli anticicloni che durano mesi. Una vita, un anticiclone potremmo dire. Da 30 anni il grande protagonista è rimasto lui, pur con qualche pausa di riflessione. Sono andati in crisi i ghiacciai e a fatica si cerca di salvare il turismo invernale.

Quest’anno ci si è messo anche il vortice polare, che tutti ormai davano per spacciato, debole e pronto a dividersi in molti rami. Invece ha piazzato una stagione da record, regalando al Polo un periodo molto freddo, ma lasciando senza inverno, almeno per ora, le medie e le basse latitudini. I soliti inguaribili ottimisti dicono che la stagione è appena iniziata, ma almeno sin sotto Natale non è che ci sia da aspettarsi tanto. 

C’è poi chi punta tutto su gennaio e febbraio, quando il vortice polare dovrebbe rallentare e si punta tutto sugli strat-warming in sede polare per riagguantare l’inverno. Qui è il caso di fare qualche precisazione, giusto per completezza d’informazione:  la frequenza del Mid Winter Major Warming, così come viene definito il riscaldamento stratosferico del pieno inverno (gennaio o febbraio) è correlato al segno della QBO, cioè alla quasi biennale oscillazione dei venti stratosferici subtropicali, oltre all’intensità del ciclo solare. Episodi di Strat-Warming infatti risultano più frequenti durante gli anni dominati dalla positività della QBO e da una contemporanea elevata attività solare, oppure da QBO negativa e da attività solare al minimo. Le altre combinazioni tendono invece a mantenere il freddo ancorato al Polo. Siccome la QBO volge al negativo ma il sole non dorme, non mi aspetterei molto da questa combinazione.

Questo non significa che, di tanto in tanto non possa raggiungerci qualche sbuffo di aria gelida, anche di notevole portata, ma questo non impedirà comunque di archiviare questo 2011 come una delle più brutte annate meteorologiche della storia recente.

 

Autore : Alessio Grosso