00:00 26 Settembre 2016

Care vecchie perturbazioni Atlantiche: dove siete finite?

L'autunno sull'Italia non decolla...

Vi ricordate quelle perturbazioni che spuntavano dalla Penisola Iberica, interessando successivamente la Francia e poi l’Italia con il loro abbondante carico di piogge? La domanda potrebbe sembrare retorica, ma la situazione che sta vivendo attualmente il nostro Paese impone qualche riflessione. Perché, dopo un’ estate molto siccitosa per alcune regioni, anche l’autunno tenta di riproporre gli stessi scenari?
 
La domanda non è semplice, ma cerchiamo di dare qualche risposta senza evocare catastrofismi legati a questo o quell’altro effetto.
 
Il motivo principale sta nella permanente e anomala posizione dell’Anticiclone delle Azzorre che da oltre due anni, tranne brevi e temporanee ritirate, ha dominato la scena su tutto lo scacchiere occidentale europeo.
 
Questa posizione, se da un lato determina la continua discesa di aria più o meno fredda dai quadranti settentrionali, dall’altro ostacola quasi tutti i tentativi delle depressioni atlantiche di entrare nel Mediterraneo con il loro carico di piogge.
 
La natura segue percorsi già fatti e in questo modo spende meno energia. E’ un’entità pigra, insomma; è come un escursionista che preferisce un sentiero largo e percorso molte volte da tante persone, piuttosto che fabbricarsene uno in mezzo alla giungla, con il rischio anche di farsi male.
 
Il sentiero largo e più volte percorso è quello dell’alta pressione e la natura non lo molla, perchè è troppo comodo! Molte regioni stanno risentendo di questa situazione, con deficit pluviometrici  più o meno marcati che proseguono dall’ultima stagione estiva.
 
Il mese di settembre ha cercato in qualche modo di mettere rimedio a questo stato di cose, creando qualche depressione mediterranea. Tuttavia queste depressioni sono ben poca cosa senza l’appoggio del grande fabbricatore di nubi e piogge, ossia l’Atlantico. Speriamo che si faccia vivo al più presto, perchè un autunno caldo e siccitoso ora non sarebbe per nulla auspicabile.
 

Autore : Paolo Bonino