00:00 17 Novembre 2003

130mm in 24 ore a Genova: colpa della Tramontana “scura”

Mentre il Ponente ligure non ha avuto piogge degne di nota e il Levante ha avuto solo piogge moderate, forti rovesci si sono abbattuti sulla città di Genova, anche se non ci sono stati danni. Cerchiamo di capire come mai.

Domenica 16 novembre: 130mm a Genova, 54mm a Recco, 43mm a Chiavari e solo 13mm a La Spezia.

A ponente succede la stessa cosa, ma in maniera più drastica: 22mm a Voltri, circa 10mm ad Arenano, 2mm a Savona e addirittura 0mm ad Imperia.

Come mai i fenomeni si sono accaniti solo sul capoluogo ligure e principalmente sul suo settore orientale, mentre altrove le precipitazioni sono state più scarse?

Per rispondere a questa domanda bisogna tenere conto di due fattori importanti: le correnti in quota e il vento al suolo.

Già alla fine della settimana scorsa abbiamo seguito le mosse di una depressione atlantica, in marcia abbastanza spedita verso le coste portoghesi.

Nella giornata di sabato il suo centro era posizionato in prossimità della Penisola Iberica, mentre domenica il tutto si era portato verso sud est, in direzione delle Isole Baleari.

La depressione in questione, sempre nella giornata di domenica, disponeva correnti da SW a 5.000 metri di altezza che dalle basse latitudini mediterranee si portavano in direzione dell’Italia.

A media quota (attorno ai 2.500 metri) le correnti avevano una disposizione più meridionale e provenivano da S.

Al suolo, invece, la situazione si complicava ulteriormente: sui mari occidentali italiani, già dalla notte precedente, si erano attivate forti correnti da SE, che per motivi orografici si disponevano da E-SE sulle coste toscane.

In questo modo tutto il vapore acqueo raccolto dal passaggio di questi venti sul mare veniva convogliato verso il nord Italia, dove abbiamo avuto le maggiori precipitazioni.

Cerchiamo di capire, adesso, cosa è successo in Liguria.

I rilievi presenti alle spalle della costa ligure non hanno uguale altezza: questa è massima ai lati della regione ( nella zona di Imperia e La Spezia), mentre nel settore centrale le loro altezze sono anche modeste.

Sui versanti settentrionali dell’Appennino e soprattutto sulla Pianura Padana, in inverno, è sempre presente un cuscino freddo.

La modesta altezza che hanno i rilievi del settore centrale della Liguria non consente il totale contenimento dello strato freddo al di là dell’Appennino; questo “deborda” molto spesso anche sul versante marittimo, come se se si trattasse di una cascata proveniente da un lago retrostante.

La notevole differenza di temperatura tra il cuscino freddo e la temperatura del mare innesca una forte corrente discendente dall’Appennino verso la costa. Il vento ha una direzione prevalente da N-NE, un forte vento di Tramontana, insomma.

Questo effetto viene amplificato nel caso si formi una depressione sul mare, a sud della costa ligure e il vento che ne deriva viene denominato “Tramontana scura”.

Sul Levante ligure, l’altezza consistente dei rilievi retrostanti non consente alcuna penetrazione del cuscino freddo padano verso la costa e la Tramontana scura non si attiva.

Di conseguenza, quando è presente una depressione a sud della Liguria ( come è successo domenica 16 novembre), il levante ligure è interessato da correnti da E-SE molto calde e umide. Queste arrivano fino alla zona di Nervi.

Più ad ovest i rilievi si fanno meno alti e la Tramontana scura riesce ad irrompere già all’altezza di Quinto, nel levante genovese.

In poco meno di un chilometro ci possono essere differenze anche di 5-6° se non di più, a causa delle due diverse masse d’aria: una “marittima” e l’altra “padana”.

Le correnti calde da E-SE, allora, tendono a sollevarsi e a scorrere sopra la Tramontana scura (molto più fredda) presente al suolo. Questo sollevamento forzato determina la condensazione del vapore acqueo e la creazione di nubi imponenti, con piogge molto intense.

Se il mare risulta caldo, la Tramontana scura può scalzare grandi quantità di aria caldo-umida marina, con la creazione di temporali marittimi autorigeneranti che con le correnti da S a media quota si portano sulla città, scaricando intense precipitazioni.

Sul ponente genovese, invece, i contrasti si fanno meno spiccati, in quanto ci si allontana dal punto di “frizione” tra la Tramontana e lo Scirocco. Questo determina piogge più deboli, ma continue e non a carattere di rovescio.
Autore : Paolo Bonino