00:00 5 Novembre 2003

La notte della luna rossa: 8-9 novembre 2003

L'eclisse totale di luna nella notte tra sabato e domenica 8-9 novembre 2003.

L’universo è una gigantesca macchina sempre in movimento, e nella sua relativa calma nasconde catastrofici e incredibili eventi che ne
mutano continuamente l’aspetto. Il motore di tutto ciò è la forza gravitazionale, una mano invisibile che guida stelle, pianeti e galassie

Alla ricerca di uno stato di equilibrio che non sempre risulterà possibile. Noi siamo qui grazie all’equilibrio che oggi governa il sistema solare, 9 corpi celesti accompagnati da una miriade di corpi più piccoli che ruotano attorno alla nostra stella: il Sole.

L’evento che potremo osservare il 9 di novembre è un’effetto di questo grande equilibrio, un nascondino tra Terra, Sole e Luna sorretto dalla casuale perfezione quasi maniacale che il Grande Architetto ci ha regalato: l’eclisse di Luna.

I pianeti ruotano su orbite ellittiche attorno al Sole. Queste orbite giacciono su un piano detto “piano orbitale”, unico per ogni pianeta.
Allo stesso modo i satelliti hanno il loro preciso piano orbitale, come la Luna lo ha per l’orbita che compie attorno alla Terra. Se il piano orbitale terrestre fosse coincidente con quello lunare, ad ogni plenilunio la Luna verrebbe oscurata dalla Terra che si troverebbe esattamente interposta tra il nostro satellite e il Sole, generando un’eclisse lunare. Ciò di fatto non avviene proprio perché il piano orbitale lunare non coincide con quello terrestre e per il verificarsi di un’eclisse lunare devono contemporaneamente verificarsi due cose:
1) la Luna deve trovarsi su uno dei due punti in cui il piano orbitale terrestre interseca quello lunare
2) Luna, Sole e Terra devono trovarsi allineati. Per un’eclisse di Luna questa condizione si verifica circa 2 volte l’anno.

Ma cosa potremo osservare il 9 novembre?
Cominciamo col dire che l’eclisse lunare è un fenomeno osservabile anche senza l’ausilio di strumenti come binocoli o telescopi, e che
quest’anno sarà particolarmente comoda da osservare in quanto capiterà la notte tra sabato 8 e domenica 9 novembre con la Luna
molto alta verso sud-ovest.
L’eclisse comincerà di fatto ad essere osservabile intorno alle 00:30, quando la Luna comincerà ad entrare nel cono d’ombra della Terra e verrà poco a poco oscurata. Si potrà osservare l’ombra che avanzerà sul disco lunare dal lembo sinistro al lembo destro e questa fase durerà per circa un’ora e mezza. Quando la Luna sarà completamente stata oscurata dall’ombra terrestre avverrà un fatto insolito: molti penseranno che la Luna a questo punto rimanga scurissima fino a quando l’ombra terrestre non si allontanerà da essa. Sbagliato! Il disco lunare comincerà infatti a tingersi di un colore rosso mattone che via via diventerà più intenso fino al momento della fase centrale dell’eclisse, alle ore 2,10 circa.

Perché ciò accade? La risposta sta nel fatto che la Terra è sì un corpo opaco, ma attorno ad essa vi è l’atmosfera, che funziona come una grande lente deviando i raggi rossi del Sole (sono quelli che hanno una lunghezza d’onda tale da avere un angolo di rifrazione più elevato) verso la superficie lunare, donandole il tipico colore “da eclisse”.

Successivamente avverrà il fenomeno inverso: la Luna ridiverrà pian piano scura, il lembo sinistro comincerà poi a ridiventare luminoso e si potrà vedere l’ombra terrestre che lentamente abbandona il disco lunare. L’eclisse terminerà attorno alle ore 4:07 ora in cui l’ombra abbandonerà definitivamente il nostro satellite.
L’oservazione e la fotografia del fenomeno saranno rese anor più spettacolari dalla vicinanza delle famose Pleiadi, che si troveranno in alto a sinistra rispetto alla Luna a soli 13 gradi di distanza.
Come consiglio per l’osservazione posso dirvi di armarvi di vestiti pesanti, di un binocolo e magari di un cronometro per verificare i tempi delle varie fasi del fenomeno.

Ah, dimenticavo, la statistica dice che le notti di luna piena sono al 95% serene da 3 anni a questa parte (almeno da me in Lombradia!),
ma ricordiamoci che la legge di Murphy dell’astrofilo dice: “le condizioni meteorologiche saranno tanto più scarse tanto più il fenomeno da osservare sarà bello, in maniera proporzionale alla sua rarità”.
Autore : Ing.Valerio Zuffi, Gruppo RIGEL