00:00 26 Febbraio 2018

Le grandi NEVICATE del passato su FIRENZE!

Molti non sanno che all'inizio della Piccola Era Glaciale Firenze sperimentò invernate eccezionalmente fredde e nevose.

Una prima nevicata memorabile cadde a Firenze nel 1269, stesso inverno nel quale a Londra gelò il Tamigi, con ghiaccio dalla fine di Novembre al 2 Febbraio. Altre grosse nevicate nel 1376 e nel 1389.

Grande neve nel 1408, inverno nel quale la neve "bastò un mese e mezzo". In quell’anno nell’Italia del Nord e del Centro andarono distrutti la maggior parte degli alberi e delle coltivazioni. Andiamo al 1493, dove una "cronaca" di Bartolomeo Masi recita così: "Ricordo come addì 20 gennaio 1493 nevicò in Firenze in modo tale che gli alzò per le vie presso a un braccio (un braccio fiorentino= 60 cm circa).
E fu in detto anno uno grandissimo freddo in modo tale che si vedeva gettare dalle finestre un catino di acqua calda, e, mediato che l’era in sulle lastre, ell’era diacciata; e durò la sopradetta neve in Firenze un mese e più; e diacciò Arno tra ponti di Firenze da banda a banda; et in detto anno si seccò, pel freddo grande che fu una gran cosa di vignie e di vite di questi nostri piani; e così fu di molti olivi, allori e melaranci de’ quali ne campò molto pochi. Dicono questi nostri antichi che a loro tempo non ricordano nevicare in Firenze mai per una volta sola tanta neve quanto fu questa di questo dì
."

Si trattò di un’ondata di freddo che presentò somiglianze con quella, a tutti nota, del gennaio 1985, ed anche le conseguenze furono simili, od anche maggiori, cioè gelo di viti ed allori in aggiunta a quello degli olivi, che indicano un evento più severo rispetto a quello di 30 anni fa.

Fu probabilmente la lunghissima durata del freddo a provocare un numero così grande di danni alla vegetazione, unita a temperature che raggiunsero, probabilmente, valori attorno ai meno venti gradi.

Tuttavia, fu anche un occasione per far comparire il "genio" fiorentino dell’epoca in alcune opere di transitoria durata.

Narra il Vasari, infatti, che, dopo l’eccezionale nevicata, Piero dei Medici, il figlio di Lorenzo il Magnifico, si rivolse addirittura a Michelangelo per fargli fare, nel cortile del suo palazzo, una statua "che fu bellissima"! E’ da ricordare solo una cosa: meno di un Secolo dopo, il Pontefice Gregorio XIII° introdusse la riforma del calendario, che fu poi detto "Gregoriano": in altre parole, nell’ottobre del 1582 vennero "cancellati" 10 giorni, passando dal 5 al 15 ottobre direttamente, per "correggere" alcune incongruenze del precedente sistema calendariale che risaliva, addirittura a Giulio Cesare.

E’ quindi supponibile che la grande nevicata NON sia capitata il 20 Gennaio, ma il 30, secondo il "nuovo" sistema di computo della data, ed il freddo abbia così imperversato per tutto il mese di Febbraio. Abbiamo appena lasciato il gelido Febbraio 1493, ma facciamo subito un passo indietro, al freddo inverno 1490-91, quando, nel corso di un inverno particolarmente severo, i Fiorentini poterono organizzare una partita di calcio "fiorentino" proprio sopra il corso dell’Arno completamente congelato!

In effetti, si trattò di un episodio rigido, in generale, un po’ su tutta Italia: anche la Laguna Veneta gelò completamente, ed il freddo si protrasse anche a stagione avanzata, tanto che il 1° di Giugno, a Bologna, caddero 32 cm di neve, ed il 4 Giugno nevicò pure a Ferrara!

Si passa, poi, alla memorabile nevicata del 1510, inverno freddo in tutta Europa, e nevosissimo sulle Alpi ed in Lunigiana.

Ebbene, le cronache del Landucci narrano che "caddero due grandi nevazi a distanza di sei dì dall’uno nevazio all’altro..". In quella lontana occasione, la neve cadde per quattro giorni di fila, e dopo sei giorni di sosta riprese a cadere con abbondanza, fino che "ella si alzò per Firenze in molti luoghi un braccio". (60 cm).

Gli artisti fiorentini, ormai famosi in tutto il mondo, con le loro affermate "scuole" di allievi, non persero occasione, come già capitato nel 1493, per costruire effimere opere artistiche con la neve: "Fecensi per Firenze molti lioni di neve molto begli e da buoni maestri; infra gli altri se ne fece uno dal campanile di Santa Maria del Fiore, grandissimo e molto bello, ed in Borgo San Lorenzo si fece città, con fortezze e molte galee".

Un salto in avanti, ed abbiamo l’ultima documentazione di "storici" inverni passati, che abbiamo a disposizione, quello del 1604, quando l’Arno gelò a tal punto che i Fiorentini riuscirono ad organizzarvi un corteo di maschere su slitte, ed addirittura una Giostra del Saraceno!

Autore : Giovan Battista Mazzoni, climatologo