00:00 11 Giugno 2013

Sole: quelli che ci vedono un altro Minimo di Maunder

Diversi scienziati sono del parere che l'attività solare possa proseguire la sua fase di stanca anche nel corso dei prossimi anni.

 La notizia è di quelle da star freschi. E non è certo dietro l’onda lunga di questa primavera "sui generis" in ambito euro-mediterraneo a far balenare in testa certe ipotesi. Gli scienziati da alcuni anni ormai inseguono il Sole e le sue macchie, parlano di attività solare in calo e addirittura di Minimi di Maunder.

Ma cos’è questo minimo di Maunder? "Qualcosa di grosso", penserà qualcuno. In effetti si tratta di un periodo lungo circa 70 anni tra il 1600 e il 1700, durante il quale l’attività solare si è attestata a livelli molto bassi (dal punto di vista strumentale), tanto da causare una significativa flessione delle temperature globali del Pianeta. Ci troviamo di fronte dunque anche questa volta alla possibilità di nuovi cambiamenti climatici?

Ecco dove volevamo arrivare. Come conseguenza del Minimo di Maunder sulla Terra si verificò quella che è ben nota come Piccola Età Glaciale, che raggiunse il suo apice intorno alla metà dell’800. La cosa sorprendente è che, esattamente come accadde per il suddetto minimo, la produzione di macchie da parte del Sole agli inizi del nuovo secolo è diminuita improvvisamente a partire dal 2008, quando si è passati dal ciclo numero 23, quello più intenso, al 24, l’attuale decisamente blando (vedi figura allegata).

Tra i due cicli ecco il classico minimo di attività solare, minimo che però ancora oggi infatti non è del tutto sorpassato e che sembra ora addirittura proiettato in avanti per altri dieci anni. Ci troviamo insomma dinnanzi ad un Sole che "va a tre". Per venire a noi: dobbiamo aspettarci qualche sostanziale cambiamento a livello climatico globale?

La risposta è affermativa, anche se non ci risulta al momento possibile calcolare esattamente l’entità del raffreddamento. In verità alcuni cambiamenti ci sono già stati, con il cosiddetto Global Warming che ha improvvisato una indiscutibiler incipiente frenata, soprattutto dal 2008, contravvenendo alla salita indiscriminata ed esponenziale da più parti paventata. Si è notata anche una certa modifica della circolazione generale dell’atmosfera. Il Global Warming dunque sarebbe tutto farina dell’attività solare?

In realtà la situazione è molto più complessa poichè risulta appesa al sottile filo tra azione e reazione che coinvolge diverse componeti, sia dell’atmosfera, sia degli oceani che delle terre emerse.  Solitamente i minimi solari prolungati non sono solo caratterizzati dalla quasi totale assenza di attività maculare ma anche da una certa espansione della massa solare con minore emissione di energia complessiva. Ebbene le rilevazioni effettuate dagli scienziati hanno riscontrato un mutamento del cosiddetto "jet solare" tale da far supporre una minore emissione totale di flussi energetici almeno fino al 2022.

Insomma, una eccezionale occasione di studio e una indiscutibile prova nel quantificare l’impatto dell’attività solare sul clima terrestre, sicuramente utile per ritoccare, se non per ricalcolare da zero gli scenari proposti da chi ci vedeva un Pianeta arroventato dall’Uomo, senza neanche considerare l’eterna e sicuramente determinante ciclica naturale.

Autore : Luca Angelini