00:00 27 Ottobre 2000

Fronti e orografia

Parlando del foehn...

Accostandosi ad un sistema orografico, un fronte può subire deformazioni sia in senso orizzontale che verticale.
Quando il rilievo é più alto del livello raggiunto dalla superficie frontale, la deformazione che ne risulta è orizziontale: la massa d’aria post-frontale tende ad aggirare l’ostacolo.

Quando, al contrario, il rilievo é più basso del livello cui giunge la superficie frontale, il fronte può superare l’ostacolo ma subisce una deformazione nella propria strutttura verticale.

Quando un fronte caldo si avvicina ortogonalmente a un sistema montuoso, la superficie frontale, risalendo lentamente il versante, imprigiona tra sé e quest’ultimo un cuneo di aria fredda: il fronte si arresta, divenendo stazionario nella sua parte inferiore; nuvolosità e precipitazioni perdurano sul versante sopravvento.

Proseguendo nel proprio movimento, la parte superiore della superficie frontale, per la presenza delle correnti discendenti, si abbassa un po’ sul versante sottovento, interrompendo così la continuità del sistema nuvoloso.
Ad una certa distanza dal rilievo, la superficie frontale si ricostruisce con la propria inclinazione originaria, estendendosi fino al suolo.

Le fasi significative dell’avvicinamento di un fronte freddo, che si muova in direzione perpendicolare a una catena montuosa, si possono così riassumere:
a) l’aria calda che precede il fronte, stretta tra questo e il rilievo, risale più rapidamente il versante sopravvento, determinando l’incremento della nuvolosità e l’accentuazione delle precipitazioni;
b) l’arrivo del fronte alla base del rilievo e la successiva risalita di aria fredda sullo stesso versante producono un’ulteriore accentuazione dei fenomeni.
c) l’aria fredda, raggiunto il crinale, inizia la propria discesa lungo il versante opposto, dove per effetto del foehn, può determinare il progressivo dissolvimento delle nubi.
d) il fronte si ricompone ad una certa distanza dalla catena, dove ricompaiono nubi di tipo cumuliforme. (vedi foto)
In generale, gli ostacoli orografici, rallentando il movimento dei fronti, accelerano la formazione di fronti occlusi, cui conseguono un inasprimento delle precipitazioni sul versante sopravvento e una parziale dissoluzione del sistema nuvoloso su quello sottovento.
Autore : Redazione