00:00 7 Novembre 2015

Rinforzano le correnti occidentali sull’Europa, le conseguenze a livello italiano

Il rinforzo di quella che in meteorologia viene definita col termine di "zonalità", in questo periodo dell'anno potrebbe anche NON rappresentare un elemento discriminante per la stagione invernale.

Le stagioni del recente passato ci hanno insegnato come la potenza delle correnti temperate di origine oceanica, specialmente quelle provenienti dalla fascia delle medie latitudini, possano distruggere nel giro di una manciata d’ore, tutti i tentativi del Generale Inverno di portare la propria voce sino alle nostre terre. Un fattore che non deve stupire più di tanto, l’Italia in quanto Paese che si affaccia al Bacino del Mediterraneo, risulta molto esposta all’azione dei venti miti di origine occidentale oppure meridionale, mentre è assai più raro sperimentare i venti cosiddetti "antizonali" provenienti cioè dai settori orientali d’Europa, soggetti durante l’inverno ad un raffreddamento assai sensibile. 

Citando il 2015, possiamo notare alcune sostanziali, profonde differenze rispetto alle annate del recente passato: abbiamo infatti a che fare con un precoce ricompattamento del Vortice Polare, assai prematuro rispetto quanto successe nelle annate 2013 e 2014, entrambe caratterizzate da stagioni autunnali in cui erano gli scambi meridiani e quindi i trasferimenti di freddo/calore dal Polo all’Equatore o viceversa a plasmare la circolazione atmoferica tardo autunnale. In tal senso l’annata 2014 fu particolarmente eclatante.

La conseguenza inevitabile di tale comportamento dell’atmosfera, ritardava il processo di ricompattamento del Vortice Polare che ha portato spesso al rinforzo delle correnti zonali nel cuore dell’inverno, compromettendo il periodo dell’anno più favorevole ad accogliere gli eventi più intensi di freddo e gelo sull’Europa e sul Mediterraneo

Questo autunno 2015 segna invece una netta inversione di tendenza, a tal punto che già in questa mensilità di novembre, sperimenteremo un forte raffreddamento del Vortice Polare, in netto anticipo rispetto lo scorso anno. Per quanto concerne l’evoluzione atmosferica prevista nel prossimo inverno, ancora non possiamo sbilanciarci verso nessuna direzione ma questo ricompattamento del Vortice nei mesi tardo autunnali può essere considerato un fattore positivo. Il resto è ancora tutto da scrivere. 

 

Autore : William Demasi