00:00 31 Dicembre 2015

Prima decade di gennaio: riprende un regime atmosferico INSTABILE

Nei prossimi giorni un provvidenziale abbassamento del flusso zonale oceanico, favorito dalla persistenza di una grande massa di gelo sul centro-est Europa, consentirà l'avvio di una fase atmosferica INSTABILE che in questo frangente riguarderà anche il Mediterraneo. Vediamo nel dettaglio la linea di tendenza.

Proprio in queste ore prende il via un’importante manovra atmosferica che avrà importanza fondamentale nella comprensione di quelle che saranno le dinamiche atmosferiche attese nella prima decade di gennaio. In buona sostanza stiamo assistendo ad una brusca ripresa degli scambi di calore diretti verso le regioni polari, una condizione che porterà masse d’aria molto tiepida originarie delle medie latitudini, verso le elevate latitudini polari e subpolari. Ne consegue un’importante azione di disturbo a carico del Vortice Polare che già si manifesta in queste ore attraverso una forte ondata di freddo che interessa i settori centro-orientali d’Europa. 

La chiusura della dinamica sarà associata ad una ripresa graduale delle vorticità di natura oceanica che in questo frangente, ritrovando dinanzi a sè, masse d’aria gelida di origine continentale, saranno costrette a gettarsi sul bacino del Mediterraneo. Ne conseguirà una fase atmosferica INSTABILE, nella quale masse d’aria moderatamente fredde di origine settentrionale oceanica, porteranno con sè alcuni corpi nuvolosi in transito da ovest verso est sulla nostra penisola. Sarà una buona occasione di NEVE su Alpi ed Appennino ma anche una valida occasione per ripulire i cieli delle pianure e delle valli dall’accumulo di inquinanti di queste settimane. 

La persistenza di questa situazione nel lungo periodo, potrebbe essere favorita anche da una ripresa dell’attività d’onda sull’oceano Pacifico a ridosso della costa occidentale degli Stati Uniti, evento che di fatto "schiaccerà" le vorticità canadesi sul lato atlantico dell’emisfero, favorendo sull’Europa un abbassamento del Fronte Polare che agevolerebbe l’ingresso delle perturbazioni anche sul Mediterraneo. Questo è uno schema ben collaudato negli inverni degli ultimi anni, portando spesso alla realizzazione di lunghe fasi atmosferiche caratterizzate da frequenti precipitazioni e neve abbondante soprattutto sulle Alpi. 

Col passare del tempo il profilo delle temperature sarebbe cmq soggetto ad un moderato rialzo, in quanto una volta esauriti gli effetti della massa d’aria gelida sul centro-est del continente, assisteremo anche sul Mediterraneo un certo rialzo del famigerato Fronte Polare che toccherebbe un picco massimo di espansione verso le medie latitudini, proprio nei primissimi giorni del gennaio 2016. In ogni caso resteremo lontani dagli standard così sfrenatamente anticiclonici che hanno caratterizzato le settimane precedenti, la circolazione atmosferica conserverebbe anche nel lungo periodo una certa dinamicità che distribuirebbe precipitazioni frequenti soprattutto sui settori occidentali della penisola e sulle regioni del nord. 

Seguite gli aggiornamenti. 

Autore : William Demasi