00:00 28 Dicembre 2014

Le strade dell’atmosfera dopo il grande freddo

Cerchiamo di indagare su quelle che saranno le strade intraprese dall'atmosfera con l'arrivo di gennaio 2015. Quale tipo di circolazione subentrerà a livello europeo ed italiano?

In queste ultime ore una perturbazione ricolma d’aria fredda alle quote superiori è transitata sulle nostre regioni italiane, apportando annuvolamenti intensi ed una diminuzione della temperatura anche sensibile. Nevicate sino al piano hanno interessato il Triveneto, buona parte della Lombardia, qualche fiocco anche sul Piemonte ma senza accumulo. La perturbazione nelle ultime ore è scivolata sulle regioni meridionali dello stivale, introducendo aria molto fredda continentale che colpirà con particolare intensità i settori orientali del nostro Paese, portando precipitazioni nevose localmente sino al litorale del medio adriatico. Tempo migliore al nord e sui versanti tirrenici, dove tuttavia le temperature risulteranno molto fredde.

In seguito cosa potrebbe succedere?

Dando uno sguardo alle previsioni a lungo termine contemplate sia dal centro di calcolo europeo, sia dal centro di calcolo americano, l’aria fredda di origine continentale si concederà soltanto una sosta limitata sull’Italia e sul Mediterraneo. L’incremento delle vorticità zonali sul nord-Atlantico, determineranno un progressivo abbattimento del blocking anticiclonico posto appena ad ovest dell’Italia, confinando sempre più ad oriente gli effetti portati dall’aria fredda continentale. Il picco massimo del freddo verrà con tutta probabilità raggiunto la notte di Capodanno, quando sull’Italia centro-settentrionale graverà la ragguardevole isoterma di -12°C alla quota di 850hpa (circa 1400 metri), un valore degno delle ondate di freddo più intense e vigorose.

Volgendo lo sguardo oltre, riferendoci quindi alle prime giornate del nuovo mese, gennaio 2015, si aprono a ventaglio una serie di possibili evoluzioni alla circolazione atmosferica, alcune più probabili, altre meno probabili. La ripresa della ventilazione da ovest sull’oceano Atlantico e sull’Europa settentrionale, potrebbe a tutti gli effetti essere considerato come un nuovo reset dell’atmosfera che porterà ad un trasferimento delle masse d’aria artiche legate al Vortice Polare dai settori canadesi a quelli nord-europei e scandinavi. Questa manovra potrebbe aprire nuovamente la strada all’inverno già nel corso della prima decade di gennaio, soprattutto qualora una nuova azione di blocco dovesse instaurarsi sull’oceano Atlantico settentrionale, ipotesi da non escludere completamente.

Potrebbero tuttavia aprirsi anche altre strade, tra le quali al momento quella con maggiori chances di realizzazione comprenderebbe una ripresa del flusso zonale nord-atlantico. In questo caso potrebbe ristabilirsi un regime precipitativo distribuito in maniera equa da nord a sud. In questo caso le temperature resterebbero saldamente ancorate alle medie climatiche del periodo, quindi senza toccare i picchi termici gelidi delle prossime giornate.

Staremo a vedere.

Autore : William Demasi