00:00 14 Ottobre 2019

L’Italia non è attrezzata per il freddo? Ridicolo, leggete cosa accadeva nel 1400!

I rigidissimi inverni del 1400 sul Continente e sul nostro Paese; forse qualcuno dimentica il nostro passato climatico...

Si sente dire: "il freddo vada negli States, qui non siamo attrezzati per riceverlo", come se a Washington, New York e Boston venissero adottati chissà quali accorgimenti per trascorrere l’inverno senza difficoltà.

Alle ondate di freddo bisogna adattarsi, così come lo si è fatto e lo si farà anche nei prossimi anni per quelle di caldo. Sarà sempre più raro? Forse, ma non per questo non tornerà a colpire ad intervalli il nostro Paese.

Forse qualcuno dimentica cosa ha patito il Continente in termini di freddo: riesumiamo allora la storia climatica del 1400.
Naturalmente non c’erano i termometri e la nutrita schiera di stazioni meteorologiche pronte a registrare ogni dato di quelle stagioni tanto fredde, ma a parlare sono naturalmente gli scritti e i dipinti.

Uno degli inverni più crudi di cui si ha testimonianza nel 1400 è quello del 1407-1408, in cui i ghiacci polari pare si siano spinti sin nel nord della Scozia e il Tamigi a Londra gelò per ben 14 settimane consecutive.

Persino in Valpadana il freddo si manifestò in modo eccezionalmente intenso, arrivando a registrare temperature probabilmente prossime ai -30°C, con tanti morti per assideramento anche nelle case, naturalmente gelate all’inverosimile. 

La circolazione atmosferica dominante in quegli inverni probabilmente era caratterizzata dalla presenza dell’anticiclone russo-siberiano, che spingeva da est verso ovest un freddo pellicolare davvero estremo, favorendo la formazione di depressioni in ambito mediterraneo, che davano luogo a nevicate estese anche sulle zone costiere.  

Un altro inverno particolarmente rigido fu quello del 1431-1432con il Polo gelato per oltre 2 mesi e la Laguna di Venezia utilizzata per trasportare carri via mare (gelato) da Mestre a Venezia. Notevole e preziosa la documentazione che riguarda il nord Italia relativa anche all’inverno del 1448-49, che parla di nevicate copiose e di altezza della neve anche prossima ai 2 metri.  

La serie degli inverni freddi proseguì anche negli anni successivi, specie dal 1455 in avanti, quando ogni anno gelavano per gran parte del gennaio e del febbraio tutti i fiumi del settentrione.  Da notare in Francia l’invernata terribile del 1468-69, con il vino che ghiacciò nelle botti. Altro inverno terribile fu quello del 1481-82 in Valpadana, raccontato come nevoso all’inverosimile, soprattutto nel mese di febbraio. 

Nemmeno 10 anni dopo ecco rigelare la Laguna Veneta stabilmente, così come Arno e Po. Grande nevicata a Venezia con ben 12 giorni di fiocchi pressoché senza sosta. Addirittura il primo giugno 1491 nevicò abbondantemente a Bologna con oltre 30cm stimati di accumulo e nella stagione successiva nel 1492-93 Firenze rimase paralizzata per settimane dalla neve. Infine nell’inverno del 1493-94 gelò il porto di Genova.
 
 

Autore : Alessio Grosso