00:00 24 Agosto 2011

ATTENZIONE! Tra venerdì e sabato al nord arrivano i MOSTRI? Possibile formazione di MCS..

Previsione un po' azzardata, ma molti elementi inducono a pensare che grosse cellule temporalesche, davanti alla coda della perturbazione in transito a ridosso delle Alpi, possano colpire con forza la Valpadana. Possibili persino temporali marittimi sulla Liguria.

Tra venerdì pomeriggio e la giornata di sabato in Valpadana potrebbero originarsi delle grosse cellule temporalesche, che viste dal satellite paiono quasi mostruose per estensione. Assomigliano ad una grossa palla da baseball, o ad un mozzarellone di bufala. Si tratta insomma di MCS, (Sistema Convettivi a Mesoscala), termine usato per definire un insieme di nubi a sviluppo verticale (cumuli), pià grande di una singola cellula temporalesca, ma più piccolo di una depressione, da qui la definizione di mesoscala.

Perchè temiamo che venerdì in Valpadana, tra Piemonte e Lombardia, poi forse anche sul Veneto, possa svilupparsi un MCS prefrontale?
Perchè nell’area interessata sarà presente molta energia, molta umidità, aria ancora decisamente calda nei bassi strati, sormontata da spifferi decisamente più freschi, in più il calo pressorio, il richiamo di aria ulteriormente umida davanti al fronte freddo, sono tutti elementi che fanno pensare che una simile evoluzione non sia affatto da escludere, così come non escludiamo che si inneschino cellule temporalesche nella notte su sabato a ridosso della costa ligure. Ormai è anche tempo di temporali marittimi e la curvatura ciclonica sul nord-ovest risulterà stretta e marcata. 

Ad ogni modo le precipitazioni che accompagnano un MCS spesso sono copiose e molto violente, a tratti accompagnate da grandine; difficilmente invece si registrano vere e proprie trombe d’aria, se non nelle propaggini più meridionali del sistema.

Un’altra particolarità di queste strutture riguarda la loro totale autonomia rispetto alle correnti in quota, cioè esse in pratica possono muoversi in direzioni completamente diverse da quelle dettate dai venti alle varie quote. E’ quindi chiaro che la previsione della nascita e dello sviluppo di un MCS si fa spesso molto difficile; in effetti questa difficoltà riguarda anche i modelli matematici di previsione, che nel 90% dei casi non riescono ad intuire la nascita di tali ammassi temporaleschi, che spesso prendono alla sprovvista anche i previsori.

D’altra parte il passaggio su una certa zona di un MCS porta anche ad un successivo drastico calo dell’energia in gioco, e quindi anche ad una notevole riduzione dei rovesci previsti per il passaggio del fronte freddo vero e proprio, che peraltro dai modelli non appaiono significativo. L’MCS invece potrebbe sorprendere, stiamoci attenti…

Autore : Alessio Grosso