00:00 20 Maggio 2005

Estate infuocata o fresca?

Come sarà la prossima estate, ovvero la ricerca morbosa dell’evento eccezionale.

Sarebbe veramente ora di fare un po’ di chiarezza sulle cosiddette previsioni stagionali.

Perché certamente esistono in fase di sperimentazione modelli che cercano di simulare e quindi di prevedere il tempo a distanze temporali notevoli, oltre i fatidici sette giorni, fino ad arrivare addirittura a prefigurare scenari meteorologici di un’intera stagione (ad esempio quelli del NOAA, il National Weather Service statunitense).

Ma stiamo appunto parlando di sperimentazioni.
Ultimamente ha “colpito” ancora un noto climatologo che come ogni anno alle soglie delle due stagioni principali, Inverno ed Estate, ci “prova”: e facendosi forte di supercomputer e supermodelli matematici dice di essere in grado di prevedere il tempo di un’intera stagione.

Non solo, ma ammanta questo vaticinio con i crismi della scienza, che come tutti ben sappiamo, necessita solamente di un computer potente e di un buon programma. E il gioco è fatto.

Essendo il problema probabilmente più complesso, dobbiamo forse pensare maliziosamente che si tratti della solita ricerca affannosa della notizia acchiappalettori?

Quel che a noi comuni mortali conforta, sprovvisti di computer fantascientifici e di sofisticate palle di vetro informatiche, è la semplice consapevolezza che a tuttora nessuno sia in grado di prefigurare con alcuna certezza scientifica non solo l’andamento meteo di una intera stagione, ma addirittura il tempo che farà fra sette giorni.

Esistono molti indicatori che la moderna meteorologia utilizza proficuamente per tentare di capirci qualcosa in questa complessa realtà che è l’atmosfera in correlazione con gli oceani e altri protagonisti climatici, come il sole per citare il più importante..

Oggi si studia sempre con maggiore interesse l’interazione tra le correnti oceaniche e il clima di una regione, ed ecco l’attenzione per El Nino o la nostrana Corrente del Golfo, oppure il rapporto tra variazioni climatiche e macchie solari, e non ultimo per l’Europa il rapporto tra la pressione che vi è tra la zona delle Azzorre e la zona dell’Islanda nota come oscillazione nord-atlantica, ovvero NAO.
Tutti tentativi molto interessanti e spesso proficui.

Per il resto lasciamo fare alla Natura: e se vi saranno 30 gradi in Agosto o 40, purtroppo o per fortuna nessuno lo può sapere ora.
Autore : Aldo Meschiari