00:00 9 Luglio 2009

Le supercelle

Cosa sono? Cosa hanno di particolare?

Qualche volta i temporali possono degenerare in vere e proprie tempeste, lo sappiamo bene.
Questo in Italia accade soprattutto d’estate ed all’inizio dell’autunno, quando il carburante (aria calda ed umida nei bassi strati atmosferici) a disposizione delle nubi temporalesche è ingente.

Le tempeste possono comprendere anche vere e proprie improvvise bufere di vento su vasta scala, con alberi abbattuti e tegole rovesciate a terra, che comunque niente hanno a che vedere con le vere e proprie trombe d’aria, ma che possono rendersi pericolose.

Le trombe d’aria (o tornado) invece sono più rari, ma comunque possibili sul territorio italiano: si parte dalle piccole trombe marine che si vedono talvolta dalla spiaggia per arrivare a fenomeni devastanti, come fu il tornado che investì il Milanese pochi anni fa.

Affinché si generi un forte tornado occorre che il cumulonembo sia degenerato in “supercella”.
Questo termine non è usato a caso per definire un forte temporale, ma ha un suo significato ben preciso: si definisce infatti supercella un cumulonembo che ruota su sé stesso rispetto ad un asse verticale.
La rotazione può avvenire sia in senso antiorario (nel 99% dei casi) sia in senso orario (in caso di una cosidetta tempesta splittante, estremamente rara in Italia); ma il senso di rotazione non cambia gli effetti della fenomenologia legata alla tempesta.

Ma come fa a ruotare un cumulonembo? Il fattore principale, necessario ma non sufficiente, è che il vento ruoti rapidamente in senso orario mano a mano che ci si alza di quota partendo dal suolo e salendo fino ai 3-4 km di altezza; insomma è necessario (fisicamente parlando) che nella zona dove si sta formando la nube stia arrivando aria molto calda ed umida.
Quando poi la rotazione (che parte di solito dalle alte quote) si è trasmessa lungo tutto il corpo della nube, può capitare che essa riesca ad estendersi anche più in basso, fin quasi al suolo, generando talvolta le trombe d’aria vere e proprie, raramente distruttive in Italia, spesso devastanti in zone come le Plains americane o l’Australia.

In definitiva la supercella è una SINGOLA nube di tipo cumulonembo che ruota su sé stessa.
Inoltre questo movimento fa sì che l’aria calda ed umida, quindi anche il vapore acqueo e le gocce di pioggia (sopraffusa o no) in risalita verso l’alto ci debbano mettere più tempo per arrivare alla sommità della nube, perché devono percorrere una strada più lunga. Di conseguenza i fenomeni che portano alla formazione dei chicchi di grandine e delle gocce di pioggia si prolungano e generano talvolta rovesci estremamente violenti, con grandine grossa come veri e prori palle da tennis, capaci di ammaccare automobili e distruggere serre o vetrate.
Autore : Lorenzo Catania