00:00 4 Febbraio 2017

NEWS DEL SABATO: che fine ha fatto l’ondata di FREDDO di febbraio?

Le ultime novità circa la configurazione prettamente invernale prevista sull'Europa nel corso della prossima settimana. Calano le quotazioni per avere un forte raffreddamento delle temperature in ambito italiano. Un ribasso della colonnina di mercurio potrà comunque verificarsi sulle regioni settentrionali.

Siamo alle solite; ogni qualvolta ci si avvicina alla scadenza previsionale, eventi grandiosi di freddo e di gelo pronosticati per l’Europa e soprattutto per il Mediterraneo, devono fare i conti con lo scorrere del tempo che, spesso e volentieri, vede una defezione negli effetti e nell’impatto effettivo portato dalle ondate di maltempo invernale sull’Europa. I modelli faticano ad inquadrare nel dettaglio quelli che sono i comportamenti di queste masse d’aria sul nostro complicato territorio, a volte sottovalutando quello che è l’impatto dell’orografia nella diffusione delle masse di gelo sul continente, così come della loro effettiva capacità di espandersi verso il Mediterraneo. Quest’ultimo rappresenta forse il baluardo più difficile da raggiungere nell’ambito d’Europa, dovendo fare i conti non soltanto con la latitudine decisamente più bassa ma anche con la presenza di "barriere contenitive" rappresentate dalle catene montuose (Alpi, Appennini, Pirenei, etc), sia dall’effetto mitigatore portato dal Mediterraneo stesso che, lo ricordiamo, durante l’inverno ben difficilmente presenta valori termici superficiali inferiori a +12°C/+13°C. 

Alla luce di queste considerazioni: che fine ha fatto il grande gelo previsto sull’Europa e sul Mediterraneo a cavallo tra il termine della prima e la seconda decade di febbraio? 

Un ribasso considerevole della temperatura dovrebbe effettivamente verificarsi sui settori nord-orientali d’Europa e su parte di quelli centrali. Soprattutto per questi ultimi settori, la diffusione del freddo potrà verificarsi grazie al consolidamento di una figura anticiclonica in sede scandinava, in grado di attivare un cosiddetto "moto antizonale", cioè un flusso di correnti orientali che andranno a tutti gli effetti "controcorrente" rispetto a quello che è il movimento usuale delle masse d’aria nella fascia delle medie latitudini. 

La rottura del ponte anticiclonico isolerà in breve tempo la suddetta figura d’alta pressione alla sola Penisola Scandinava, senza che il grosso dell’aria fredda continentale possa spingersi a raggiungere il Mediterraneo. Tra mercoledì 8 e giovedì 9, la formazione di una nuova depressione sul bacino centrale del Mediterraneo potrebbe risucchiare parte di quest’aria fredda verso il Mediterraneo ma con effetti limitati alle sole regioni settentrionali d’Italia. Il ribasso della temperatura risulterà alquanto modesto e limitato allo spazio di poche giornate. 

Volgendo lo sguardo a LUNGO TERMINE, ritroviamo infine nuovamente una previsione che pone l’accento verso un riscaldamento graduale della temperatura portato da un flusso di correnti meridionali di estrazione basso mediterranea/nord africana. 

Saranno i primi, timidi segnali di primavera?

In realtà sembrerebbe persistere anche nel corso della seconda decade, un vasto lago d’aria molto fredda su est Europa e Balcani, prima di sentenziare la fine dell’inverno occorrerà quindi aspettare ancora un po’ di tempo. 

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Autore : William Demasi