00:00 28 Novembre 2016

MODELLO AMERICANO: festa dell’Immacolata all’insegna della NEVE e del FREDDO, ma è credibile?

Il run americano questa mattina preme sull'acceleratore e sforna un run di tutto rispetto sul medio e lungo termine.

Prima di analizzare la situazione e l’attendibilità delle mappe a medio e lungo termine imbastite questa mattina, facciamo una premessa importante.

La linea evolutiva che seguirà il tempo nelle prossime settimane è molto difficile da inquadrare; siamo in una fase cruciale del semestre freddo, una sorta di bivio tra l’autunno che sta per lasciarci e l’incipiente stagione invernale. Di conseguenza non deve stupire più di tanto l’eventuale "vulnerabilità" delle elaborazioni con numerosi capovolgimenti di fronte in campo fenomenologico e termico. Noi faremo sempre il possibile per aggiornarvi sulle mosse che seguiranno gli elaborati, senza mai dare troppe certezze a riguardo.

Questa mattina, il modello americano "incanta" gli appassionati di neve e gelo con una configurazione da manuale per il periodo dell’Immacolata (la vediamo nella prima mappa). In run ufficiale del modello di oltre oceano pone una confluenza tra aria gelida proveniente da est e venti più umidi di matrice atlantica…una situazione che favorirebbe pesanti nevicate su gran parte del centro-nord e successivamente anche al sud.

E’ CREDIBILE QUESTA EVOLUZIONE?

Iniziamo il nostro "controllo affidabilità" con la mappa dello spread, ovvero di quanto si discosta il run ufficiale da tutte le corse imbastite questa mattina dal modello americano.

Come si può notare, l’affidabilità è bassa sull’Europa orientale e il nord Atlantico. In altre parole, in questi settori saranno più probabili i ribaltoni delle mappe durante i prossimi giorni.

Sull’Italia e sull’Europa centrale l’affidabilità invece è media, ciò significa che non si possono escludere ribaltoni modellistici, anche se con modalità e frequenza inferiori rispetto alle zone sopra menzionate.

Un’ulteriore conferma delle incertezze modellistiche a medio e lungo termine in Italia ci giungono dalla mappa degli "spaghetti" inerenti al nord Italia (in particolare sulla città di Verona).

Vi ricordiamo che questo diagramma riassume tutte le corse del modello americano, compresa ovviamente quella ufficiale.

La corsa ufficiale è rappresentata dalla linea verde. Le linee a metà grafico sono le temperature a 1500 metri di quota e la linea rossa è la media. I picchi che si notano più in basso sono invece le precipitazioni. Più i valori sono alti, più le piogge (o le nevicate) sono probabili e intense.

Balza all’occhio il notevole sparpagliamento dei cluster termici, ma con lieve propensione al freddo (al momento 40% per la mitezza e 60% per scenari freddi).

La partita quindi è giocabile, anche se il rischio ribaltone non è purtroppo da escludere data l’incertezza sopra menzionata. Non ci resta che aspettare le prossime uscite modellistiche per tracciare meglio il quadro, ma al momento certezze (nell’uno e nell’altro senso) non ce ne sono.

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Autore : Paolo Bonino