00:00 21 Settembre 2006

La via dell’Artico

Nuovi importanti aggiornamenti e considerazioni sulla salute e sul futuro dell'Artico.

Prosegue il trend negativo per la salute dei ghiacci artici. Dalle analisi delle ultime immagini satellitari della calotta polare artica, è stata individuata un’enorme frattura di circa mille chilometri, che si estendeva a fine agosto, dalle coste continentali del Mare di Barents, quasi sino al Polo Nord.

Secondo i ricercatori dell’ESA si tratta di un evento eccezionale mai verificatosi sino ad ora, almeno dall’inizio del monitoraggio artico. Si ritiene che almeno il 10% dei ghiacci perenni siano stati consumati dalle violente tempeste registrate sulle regioni polari alla fine del mese di agosto. Il ghiaccio si è fratturato in più punti risultando estremamente fragile specialmente tra La zona fra le isole Spitzbergen, il Polo Nord e Severnaya Zemlya, tanto che una nave avrebbe potuto raggiungere quasi il Polo partendo dalle coste settentrionali della Siberia.

Un costante scioglimento dei ghiacci artici potrebbe causare, come è ormai noto, possibili effetti sulla Corrente del Golfo che, secondo
molti scienziati potrebbe rallentare il suo moto, o addirittura bloccarsi entro pochi anni, con gravi ripercussioni, sul clima europeo e forse mondiale.

E se ciò non avvenisse? La fusione della calotta, o la frammentazione di gran parte della banchisa, potrebbero favorire entro poche decine di anni la navigazione, permettendo di disegnare nuove rotte nella stagione estiva attraverso l’Artico, una scorciatoia strategica!

Le conseguenze climatiche di tale fusione sono al momento ancora ignote, ma gli effetti sull’economia europea e mondiale saranno comunque inevitabili, sia se si andrà verso il caldo ad oltranza che verso una nuova fase fredda o addirittura glaciale.
Autore : Luca Savorani