00:00 28 Novembre 2011

La teoria della Terra palla di neve…

Tra 600 e 800 milioni di anni fa la Terra venne intrappolata in una imponente morsa di ghiaccio. Come è avvenuto questo fenomeno? Come si è interrotto e in che modo la vita è riuscita a uscire dall'ibernazione? Ecco le tappe di uno degli eventi più drammatici del nostro Pianeta.

Una immensa palla di ghiaccio che ruota nello spazio con temperature medie non superiori ai 20 gradi sotto zero all’equatore e una coltre gelata, spessa più di un chilometro, ricopre gran parte degli oceani e delle terre emerse. Il cielo terso, senza una nuvola, un immenso deserto di ghiaccio apparentemente privo di vita.

Molto probabilmente era questo l’aspetto della Terra, circa 700 milioni di anni fa. Il nostro pianeta è rimasto congelato per qualche milione di anni. E molto probabilmente la vita ha rischiato di estinguersi. E’ la trama di un nuovo film di fantascienza? No, è la vera storia di un lontano e gelido periodo climatico terrestre.

L’ipotesi della palla di ghiaccio è una delle più interessanti teorie scientifiche elaborate finora per spiegare alcune anomalie riscontrate dai geologi nelle rocce di tutto il mondo: per esempio la presenza di detriti glaciali rimasti incastonati in depositi che allora si trovavano a livello del mare e, per di più, nei pressi dell’equatore. Oppure il ritrovamento di sedimenti ricchi di ferro, spiegabili solo con un’assenza totale dell’ossigeno dall’atmosfera. Il primo sospetto che la Terra avesse effettivamente attraversato una glaciazione particolarmente intensa, o quanto meno una serie di glaciazioni particolarmente rigide, emerse intorno agli anni Sessanta.

Da poco si era capito che i continenti galleggiavano sul mantello terrestre come delle isole alla deriva, e non erano sempre stati nella stessa posizione. Fu Brian Harland dell’università di Cambridge a trovare il primo indizio: scoprì che nelle rocce che risalivano al Neoproterozoico, vale a dire 700 milioni di anni fa, e che si trovavano in quasi tutti i continenti, c’erano tracce di depositi glaciali. Non solo. La presenza di calcio e di carbonato di magnesio nello strato appena superiore dimostrava che la palla di ghiaccio doveva aver lasciato il posto a una palla di fuoco, un periodo in cui la temperatura media doveva essere arrivata a livelli tropicali. Ma quali fenomeni possono aver portato ad un tale raffreddamento del nostro Pianeta?

Beh, una fase glaciale di tali proporzioni può essere stata causata solamente da fattori esterni o astronomici, quali una consistente flessione nell’attività solare o alla caduta di uno o più asteroidi o nuclei cometari di notevoli dimensioni capaci di oscurare il cielo di tutto il Pianeta per molti anni. Tuttavia parte del mondo scientifico è scettico sulla teoria della "palla di ghiaccio".

Se fosse vera, dicono gli scettici, i primi organismi, dai quali deriviamo anche noi, sarebbero riusciti a sopravvivere a stento, e l’evoluzione si sarebbe interrotta. Un episodio simile era già avvenuto, nel proterozoico, 1500 milioni di anni prima. Una glaciazione così intensa però avrebbe innescato un circolo vizioso: più ghiaccio non significa solo più freddo, ma anche una maggiore riflessione delle radiazioni solari, dunque ancora più freddo.

E la Terra non avrebbe mai potuto liberarsi dalla morsa glaciale. Ma i sostenitori ribattono: a quell’epoca esistevano forme di vita molto primitive, come alghe e cianobatteri, che potevano vivere nascoste nelle sorgenti termali vulcaniche, e fitoplancton. E furono proprio i vulcani i principali responsabili dello scongelamento della Terra.

L’anidride carbonica emessa dai vulcani poco a poco si accumulò nell’atmosfera e intrappolò i raggi solari, facendo di nuovo aumentare la temperatura. Il meccanismo dell’effetto serra, lo stesso che oggi è al centro del grande dibattito sul Riscaldamento Globale.

Autore : Staff MeteoLive