00:00 10 Ottobre 2008

L’autunno è realtà (almeno sul calendario): arrivano funghi e castagne

Le foglie degli alberi ingialliscono sempre di più e l’aria si fa più frizzante, specie al mattino. L’estate è finita, ma la natura trova sempre il modo di stupirci.

Ecco l’autunno che arriva. Un po’di tristezza? Beh certamente; autunno vuol dire impegni, lavoro e problemi, quei problemi che sembravano più blandi nelle giornate d’estate e di vacanza, passate magari in riva al mare o in montagna.

Se ci fermiamo un secondo a guardare l’autunno, ci accorgiamo che questa stagione etichettata come la più triste dell’anno, può offrire spettacoli interessanti oltre che pietanze prelibate.

Proviamo ad andare in un bosco in pieno ottobre e ammiriamo la bellezza dei colori presenti intorno a noi. Ogni albero ingiallisce le sue foglie in tempi differenti rispetto ad altri e questo crea un paesaggio molto bello e suggestivo. Il bosco, inoltre, può contenere una grande varietà di funghi e di castagne che si sviluppano a seconda delle caratteristiche ambientali del luogo e soprattutto delle condizioni climatiche.

Proprio in questo periodo i fungaioli percorrono anche molta strada in mezzo ai boschi, alla ricerca di questa pietanza molto prelibata. L’estate è stata, come già detto, piuttosto piovosa e questo ha sicuramente facilitato la loro crescita.

Forse non tutti si sono trovati in un bosco davanti ad un porcino enorme, piantato nel terreno con un gambo panciuto. Al di là dei risvolti gastronomici, si può ammirare la sua bellezza, la sua forma quasi perfetta che sembra scolpita, come un’opera d’arte.

Il fungo, tuttavia, non è quello che noi stiamo guardando. Quello è il suo corpo fruttifero che si chiama “carpoforo”; il fungo, infatti, si forma a livello del terreno e non è altro che un intreccio di filamenti chiamati “miceli”. Proprio i miceli sviluppano i corpi fruttiferi che noi raccogliamo e volgarmente chiamiamo “funghi”.

I periodi migliori per la loro raccolta dipendono, come già detto, dalle condizioni climatiche, dalla piovosità e dalla temperatura. La pioggia a carattere temporalesco non è molto adatta per la crescita dei funghi, in quanto le sostanze nutritive presenti nel terreno possono essere dilavate se la pioggia risulta troppo intensa. L’ideale sarebbe una pioggia moderata, ma continua, in grado di inzuppare bene la terra.

Anche le condizioni climatiche che vengono dopo l’evento precipitativo sono molto importanti. Se la temperatura si mantiene relativamente alta e l’umidità pure, la crescita dei funghi sarà quasi garantita, circa due settimane dopo la precipitazione.

Se invece la temperatura crolla e soffia la Tramontana ( nemico numero uno dei funghi), c’è il rischio che tutta l’acqua caduta evapori prima dalla superficie del terreno e la crescita dei funghi sarà così rallentata.

Anche la grandezza e la bellezza delle castagne viene influenzata dalla maggiore o minore piovosità: se l’estate è risultata secca, c’è il rischio che i ricci cadano dagli alberi molto piccoli e rinsecchiti, con all’interno un frutto di scadente qualità.

Viceversa un’estate piovosa garantisce una migliore crescita del riccio e anche la castagna sarà di buona se non ottima qualità.
Autore : Paolo Bonino e Alessio Grosso