00:00 29 Gennaio 2018

INVERNO a FEBBRAIO? Carte favorevoli e contrarie, perché?

L'anticiclone forte ad ovest, il vortice polare un po' disturbato ma non a tal punto da impensierire l'Europa.

L’ipotesi più probabile circa l’andamento della prima decade di febbraio è sempre riconducibile ad una spinta violentissima delle correnti da ovest, tale da annientare ogni volontà fredda e perturbata sul Continente e naturalmente sul Mediterraneo.

L’anticiclone è ancora troppo forte ad ovest (come segnala anche l’indice NAO, che risulta decisamente positivo), il vortice polare è abbastanza disturbato ma sull’Europa questo significa al massimo qualche sfondamento perturbato da nord, strozzato peraltro subito dalla rimonta del "nasone" dell’alta pressione, indotta dal pazzo rinforzo delle correnti miti occidentali a tutte le quote, vera anomalia di queste ultime stagioni invernali e più in generale, ad intermittenza, di quelli dell’ultimo trentennio.

Le mappe del modello canadese fotografano molto bene le conseguenze più "razionali", cioè scientificamente attendibili, di quanto appena descritto: inizio febbraio con un tentativo di sfondamento da nord, soffocato in malo modo dai moti zonali, in rinforzo da ovest.

Ne deriverebbe tra il 5 e il 10 il totale annientamento dell’inverno europeo con un’altra lingua anticiclonica a proteggere il Paese.

Ma andrà davvero così? Sino a ieri i modelli attribuivano molta importanza al blocco freddo in discesa sul centro del Continente dal 5 febbraio: oggi ne riducono di molto l’incidenza e la conseguente fenomenologia associata, anche se alcune emissioni gli attribuiscono comunque la capacità di determinare un peggioramento di stampo invernale anche sul nostro Paese.

E’ di fatto una delle poche varianti che si opporrebbe allo strapotere di questo tipo di trend, che avrebbe tutta l’intenzione di proseguire sino a marzo, facendo registrare l’ennesima anomalia termica positiva, mentre gran parte del Nord America sperimenterà ondate di freddo eccezionali.

 

Autore : Alessio Grosso