00:00 5 Ottobre 2007

Il riscaldamento globale uccide le locuste (e meno male)

L'analisi dei dati relativi alla documentazione millenaria delle invasioni di locuste in Cina ha rivelato un paradosso.

Se si considerano singoli anni, si nota che una temperatura superiore alla norma favorisce la proliferazione delle locuste. Se tuttavia il periodo di caldo elevato persiste per almeno un decennio, il numero di locuste crolla. E’ il risultato di una ricerca di cui dà notizia la rivista “Le Scienze” nell’ultimo numero.

La ricerca è stata condotta da Nils Stenseth dell’Università di Oslo, che ne ha illustrato le conclusioni in un articolo sull’ultimo numero dei Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Secondo Stenseth sarebbero in gioco numerosi fattori, dalla temperatura, alla struttura della piovosità fino al verificarsi di eventuali alluvioni.

Il ricercatore ha analizzato i numerosi resoconti delle invasioni di locuste (Locusta migratoria manilensis) presenti nella letteratura cinese fin dall’anno 957. Stenseth ha poi correlato questi dati con i valori relativi alle temperature del tempo basandosi sugli anelli di crescita degli alberi e sulla composizione e conformazione dei sedimenti lacustri. Ha così scoperto che la piaga delle locuste è favorita da un precedente periodo di siccità o di inondazioni.

Dall’analisi è risultato appunto che, su una scala temporale dell’ordine del decennio, il numero medio di locuste sarebbe
diminuito in presenza di temperature più elevate, mentre precedenti studi hanno dimostrato che un singolo anno caldo favorisce lo sviluppo delle larve dell’insetto e la sua propensione a formare grandi sciami.

Secondo Stenseth, il riscaldamento globale potrebbe quindi contribuire a ridurre il problema rappresentato dalle locuste nelle pianure dell’Asia centro-orientale, ma solo se la struttura delle precipitazioni somiglierà a quella che ha potuto rilevare nelle serie storiche.
Autore : A cura di Svipop