00:00 5 Settembre 2016

Il Mediterraneo resta ancora al caldo; cresce la preoccupazione per il futuro

Nelle sue linee generali, il mese di settembre sembra voler proseguire continuando a proporre valori termici elevati su gran parte d'Europa. Uno sguardo alle temperature attuali, nella superficie del nostro mar Mediterraneo e le possibili conseguenze future legate alla persistenza di questa situazione.

In molti si chiederanno proprio adesso il senso di questo articolo, con l’Italia ormai prossima ad essere interessata da una figura depressionaria apportatrice di frescura ed instabilità. Il motivo è presto detto; la formazione di un’onda depressionaria rivolta ai settori centro-orientali del Mediterraneo, avrà in realtà conseguenze modeste sull’andamento generale delle temperature in ambito europeo. La sua azione sarà circoscritta nel tempo e nello spazio, interessando una porzione piuttosto limitata del nostro mar Mediterraneo ed avendo una durata limitata allo spazio di poche giornate.

L’evoluzione delle figure bariche in ambito europeo sembra quest’anno non tener conto dell’avanzare inesorabile della stagione, presentando ancora una volta i vecchi protagonisti dell’estate. Tutto rimane "cristallizzato" all’interno di alcuni meccanismi evidentemente inceppati, figli di un’estate che, con un po’ di arroganza, prende le veci dell’autunno, sostituendosi ad esso e portando sui paesi affacciati all’area mediterranea, valori termici che, nelle linee generali, continueranno ad essere ben sopra alle medie stagionali di riferimento.

Uno sguardo alle temperature superficiali misurate in questi giorni sui mari prospicenti l’Italia, dipingono ancora un quadro che lascia poco spazio al dubbio; ritroviamo infatti valori ancora compresi ovunque tra +24 e +26°C, degni per l’appunto del periodo estivo vero e proprio. La depressione in arrivo per le regioni del centro-sud, porterà con sè oltre agli episodi di instabilità, un rinforzo del vento soprattutto di Tramontana, Grecale/Bora e Maestrale ma il raffreddamento dei nostri mari conseguente a tale ventilazione, risulterà piuttosto modesto.

Diverse saranno le regioni d’Italia che, nel corso di questo mese di settembre, sperimenteranno un deficit piuttosto consistente della pioggia, destinato soprattutto sui settori settentrionali dell’Italia e sui versanti tirrenici, ad inasprirsi ulteriormente. La preoccupazione inevitabilmente SALE al pensiero di quello che potrà essere lo sblocco a questa situazione. Una preoccupazione inevitabilmente legata agli eventi calamitosi di tipo alluvionale che, alla resa dei conti, sul nostro Paese rappresentano spesso  lo scotto da pagare per un’estate che si ostina a prendere il posto dell’autunno, dovendo prima o poi, presto o tardi, fare i conti con l’avanzamento della stagione ed alle sue conseguenze su scala locale in un territorio idrogeologicamente assai fragile come il nostro. 

Autore : William Demasi