00:00 20 Febbraio 2013

Il fine settimana secondo il modello inglese e americano

Tra i due principali modelli sono presenti differenze apparentemente piccole per il fine settimana, ma che potrebbero avere diverse ripercusioni sulla dislocazione dei fenomeni e sulle temperature previste.

Un treno carico di freddo, proveniente dall’est europeo: destinazione nord Italia ed Europa centrale. Le elaborazioni sono tutte concordi nell’inquadrare un ultimo episodio invernale che nel prossimo fine settimana interesserà più direttamente il nord, mentre il centro-sud dovrà fare i conti con fenomeni anche di una certa intensità, specie lungo le regioni tirreniche e sulla Sardegna.

Ben sappiamo che l’aria gelida in arrivo da est contrasterà con correnti molto umide di matrice atlantica. Da ciò scaturiranno i sopracitati fenomeni intensi al centro-sud e  le possibili nevicate al nord fino in pianura.

Analizzando i due principali modelli presenti in rete ( il modello europeo e il modello americano), sussistono ancora delle differenze sulla penetrazione del freddo sul settentrione e soprattutto sulla posizione del minimo da contrasto, che inevitabilmente andrà a formarsi nel Mediterraneo.

Vi ricordiamo che in una nazione orograficamente tormentata come la nostra, basta un piccolo spostamento di una depressione per avere grosse ripercussioni in campo fenomenologico. Di conseguenza, è bene ancora usare prudenza.

Per comodità, abbiamo preso come momento di riferimento la notte su domenica. Andiamo, quindi, ad analizzare le differenze che scaturiscono da queste due elaborazioni.

Iniziamo con il modello americano. Cosa notiamo? Una stretta depressione centrata tra la Corsica e la Sardegna, foriera di tempo perturbato per gran parte delle nostre regioni centro-meridionali.

Notate la posizione del nocciolo gelido in quota, che penetrerà nel Mediterraneo attraverso la Porta di Carcassona.

L’eccessivo richiamo umido che si verrà a creare potrebbe pregiudicare le eventuali nevicate sulle pianure del nord, o quantomeno la loro qualità. Non stiamo dicendo che secondo il modello americano al nord non nevicherà, ma solo che le temperature potrebbero non essere ottimali per una bella nevicata al settentrione.

Passiamo ora al modello europeo. Ben si nota che il nocciolo gelido in quota non passerà dalla Porta di Carcassona, ma tenderà ad imbucarsi nella Valle del Rodano.

Notate come la depressione al suolo sia leggermente spostata ad est rispetto al modello americano. Questo potrebbe comportare una maggiore entrata di aria fredda sulle nostre regioni settentrionali, che in questo caso avrebbero neve di qualità migliore, anche se forse meno precipitazioni.

Chi avrà ragione? E’ davvero una bella domanda. Volendo fare tesoro delle esperienze passate, spesso in questo mese il modello europeo ha dimostrato di avere una marcia in più. Di conseguenza, se vogliamo quantificare le probabilità, un 40% per il modello americano e un 60% del modello europeo.

 

Autore : Paolo Bonino