00:00 21 Novembre 2018

I SEGNI della “MALATTIA” del tempo sulle mappe odierne

L'emissione del modello europeo fotografa perfettamente l'andamento del tempo sull'Italia nel semestre freddo dell'ultimo trentennio.

L’inizio della prossima settimana secondo il modello europeo sarà caratterizzato dall’inserimento di correnti più fredde da nord-est, risucchiate da una depressione presente nell’area mediterranea tra lunedì 26 e mercoledì 28 novembre.

Una situazione che negli ultimi anni abbiamo osservato più volte: è per questo che la neve in Appennino lungo il versante adriatico e sul settore meridionale non è quasi mai mancata, mentre ha latitato più spesso sul versante tirrenico e al nord.

Perché? Ce lo dice la carta successiva: per giovedì 29, quando dovrebbe chiudersi il cerchio con l’arrivo di un fronte da ovest, pronto a determinare le classiche nevicate di addolcimento, l’alta pressione si mette di mezzo, sia in maniera palese, cioè con una rimonta possente, sia in maniera subdola, con un cuneo modesto, ma sufficiente a tagliare "le gambe" al fronte in arrivo, distorcendolo e rendendolo inoffensivo.

Le carte mettono dunque mettono ancora una volta in evidenza questa marcata anomalia pressoria, di cui si parla da molti anni e che rimanda a quell’innalzamento della "linea" del fronte polare, cioè della latitudine in cui si incontrano le masse d’aria più fredde e quelle più calde e danno vita alla nascita di una famiglia di perturbazioni in movimento da ovest verso est.

L’innalzamento del fronte polare o del flusso perturbato atlantico che dir si voglia potrebbe essere figlio dell’innalzamento della zona di convergenza intertropicale verso nord (ITCZ), causata da una maggiore ingerenza del monsone dell’Africa sud occidentale, oppure da una maggiore presenza di CO2 nell’aria (secondo alcune teorie) che andrebbe a gonfiare l’anticiclone. 

E’ appena il caso di aggiungere che l’anticiclone con radice subtropicale è ormai una presenza quasi costante non solo nel semestre freddo, ma anche del resto dell’anno.

La diminuzione delle nevicate sull’arco alpino e sul settore appenninico tirrenico è da ricondursi soprattutto a questa anomalia. Si pensa anche che possa trattarsi di un ciclo, ma intanto gli anni passano e la situazione migliora veramente poco, salvo qualche annata più "fortunata".

Sarà così anche in questa stagione? Statisticamente la risposta sarebbe facile, in realtà questa stagione potrebbe anche rientrare in una di quelle annate fortunate di cui abbiamo parlato sopra.
 

Autore : Alessio Grosso