00:00 28 Dicembre 2006

GROSSO: vedrete che dopo l’Epifania l’inverno farà sul serio, pur senza strafare

Tradizionale intervista settimanale al Caporedattore di MeteoLive.it Alessio Grosso.

REDAZIONE: allora Grosso, l’anno è finito, si può fare un bilancio di questa stagione e dire in sostanza che anno abbiamo vissuto?
GROSSO: per un bilancio sul nostro territorio è opportuno ricordare le grandi nevicate su Liguria, Lombardia e Trentino del 26-27 gennaio, il nubifragio nel Vibonese, il caldo eccezionale di luglio, l’agosto freddo per il secondo anno consecutivo e l’autunno più mite dell’ultimo mezzo secolo. A scala globale il 2006 è il sesto anno piu’ caldo dell’epoca moderna, ma le alte temperature osservate in
autunno in molti Paesi europei sono da record; nell’emisfero nord, secondo i dati dell’organizzazione meteorologica mondiale la temperatura e’ stata pero’ di 0,58 gradi sopra la media e il 2006 dovrebbe risultare il quarto anno piu’ caldo. Nell’emisfero sud (0,26 gradi sopra la media) si e’ trattato del settimo anno piu’ caldo. Il ghiaccio dell’oceano Artico ha continuato a diminuire: in
settembre, la superficie ghiacciata marina era di 5,9 milioni
km2. Il ritmo di scioglimento e’ adesso pari ad una diminuzione
media dell’8,59% ogni decennio, pari a 60.421 km2 all’anno, una
superficie superiore a quella della Svizzera. Se questo dato è preoccupante, risulta invece confortante la crescita dei ghiacci antartici.

REDAZIONE: e che 2007 ci aspetta?
GROSSO: nonostante in redazione si conservi gelosamente la “sfera di cristallo” non sono ancora Nostradamus, qualche considerazione generale comunque la si può fare. E’ previsto che l’anomalia generata dal Nino persista sino a tarda primavera con ripercussioni sul nostro emisfero nei termini di una maggiore invadenza dell’anticiclone subtropicale (e non sarebbe una novità) con prolungati periodi secchi e caldi, tuttavia gli inglesi indicano una primavera fredda e a tratti perturbata dopo un inverno decisamente mite per l’Europa centro-occidentale.

REDAZIONE: stringendo un po’ il campo, cosa dobbiamo aspettarci da questo gennaio?
GROSSO: sicuramente qualche scossone dopo l’Epifania, come è successo molte volte negli inverni degli ultimi 25 anni. E non è successo a caso naturalmente, a gennaio il vortice polare tende a rallentare favorendo scambi termici più marcati tra le latitudini. La mancanza di un’avvezione fredda di grossa portata sull’Europa ha concentrato le masse fredde alle latitudini polari, non stupiamoci pertanto se improvvisamente un lago di aria gelida dovesse impadronirsi di parte dell’Europa. Si parla molto anche di un possibile riflesso europeo circa le conseguenze di uno stratwarming, ma senza scomodare processi tanto complessi con incastri difficili, io dico che senza strafare l’Europa, specie il settore centro-orientale, entro la prima decade del gennaio avvertirà i rigori dell’inverno.

REDAZIONE: quindi secondo lei non andrà avanti il solito tira-molla tra alta pressione e lievi ondulazioni del flusso perturbato atlantico, ma una vera e propria svolta.
GROSSO: si, direi di si, una vera e propria crisi con una lingua gelida protesa verso sud e la formazione di un anticiclone ibrido a ridosso della Scandinavia che funga da muro per le correnti miti occidentali e lasci l’Europa sempre più in balia del freddo. E’ ovviamente solo un’ipotesi, ma come a dicembre sostenevo che era inutile tormentarsi cercando di forzare la mano all’inverno, ora ritengo sia invece arrivato il momento della resa dei conti, cioè il Generale deve farci capire se ha davvero…gli attributi:-)
Un caro augurio a tutti di sereno e proficuo 2007!
Autore : Redazione