00:00 20 Gennaio 2016

Grande FREDDO: ecco perché potrebbe colpire ancora l’Europa…e l’Italia!

Il vortice polare stratosferico cambia casa. Quali conseguenze per l'Europa e per l'Italia? Tornerà il grande freddo a fine mese, arriverà la neve anche al nord? Tutte le ultimissime!

La stratosfera (estesa mediamente dai 12 ai 50km di altezza) è una cosa, la troposfera (tra 0 e 12km mediamente) è un’altra. E’ chiaro che questi due "piani" dell’atmosfera possono anche dialogare, suonarsi reciprocamente il campanello di casa, telefonarsi.

E scambiarsi il calore, una parte del calore.
Dunque quando una parte della stratosfera si scalda, una parte della troposfera potrebbe invece raffreddarsi e molto.

Dunque In stratosfera si attende un grosso riscaldamento sin sulla Russia, più precisamente in Siberia, tra il 27 di gennaio e i primi giorni di febbraio. Nel contempo il vortice polare stratosferico, cioè sempre ai piani alti, verrebbe a posizionarsi sull’Europa, abbandonando, udite, udite, gli Stati Uniti.

Le conseguenze alle basse quote dell’atmosfera, in troposfera, non sono ancora del tutto chiare: c’è chi dice che il vortice polare stratosferico in casa non porterà che al rafforzamento delle correnti zonali MITI nel nord Europa, porterà al massimo qualche precipitazione sul centro Europa e ci lascerà spesso in balia dell’anticiclone. Insomma un nulla di fatto.

Ci sono invece altre ipotesi, ben più estreme e sconvolgenti! Il riscaldamento stratosferico siberiano, potrebbe invece riversare ai piani bassi, cioè sino al suolo, aria molto ma molto fredda, in grado di muoversi in direzione retrograda sull’Europa e di arrivare a coinvolgere anche l’Italia, interagendo eventualmente con vortici depressionari in arrivo da ovest o generati in loco nel Mediterraneo e portando anche neve.

Ma se in stratosfera ritroviamo un potente vortice ciclonico con temperature sino a -80°C centrato su di noi, cosa accadrebbe al suolo? Nulla di tutto questo, si formerebbe invece un anticiclone scandinavo che aiuterebbe a veicolare quel gelo estremo verso di noi, come mostrano in modo eloquente molte corse perturbatrici del modello americano.

Ovvio che tra le due opzioni, quella che vede dominare l’anticiclone subtropicale, intervallato da pioggerelle e quota neve elevata, e quella gelida estrema, la partita è apertissima, ma il team di MeteoLive ritiene anche oggi in deciso vantaggio l’ipotesi di retrogressione fredda, che peraltro potrebbe manifestarsi anche senza tutto quel can-can previsto in stratosfera, cioè puntando sulla spinta verso nord che si produce negli anticicloni nelle stagioni caratterizzate da Nino Strong.

E poi comunque sia l’attività del vortice polare entro febbraio è destinata fisiologicamente a ridimensionarsi; dunque perché non ritenere possibile un evento almeno simile a quello appena sperimentato.

Non sarà così? Ci arrenderemo, ma non ora, ora è il tempo di credere ancora nelle potenzialità dell’inverno!

Autore : Alessio Grosso