00:00 17 Ottobre 2008

ANGELINI: l’anticiclone abbassa i toni ma non sarà ancora la svolta

Vi proponiamo la consueta chiacchierata con i redattori di Meteolive

REDAZIONE: Angelini, è un momento un po’ difficile per l’autunno, sia sotto il punto di vista termico che pluviometrico.
ANGELINI: indubbiamente. C’è comunque da considerare il fatto che la natura è fatta di alti e bassi. Dopo il lungo periodo sotto-media che abbiamo vissuto nella seconda metà di settembre e agli inizi di ottobre ora ecco l’esatto capovolgimento di fronte.

REDAZIONE: a cosa sono dovuti questi sbalzi?
ANGELINI: qualcuno potrebbe liquidare la questione con due semplici parole: cambiamenti climatici. In realtà l’indovinello è molto più semplice; nella seconda parte di settembre siamo stati interessati da masse di aria fredda convogliate da situazioni depressionarie, ora ci troviamo sotto le grinfie di un anticiclone con radice subtropicale.

REDAZIONE: è la legge della compensazione?
ANGELINI: quella della compensazione non è una legge scientificamente dimostrata e in questo frangente mi pare oltretutto fuori luogo. Il problema, se così lo possiamo chiamare, è da ricercare nella mutata circolazione a livello emisferico. Detta in modo semplice e diretto, la fascia anticiclonica che ricopre i settori tropicali e subtropicali si è allungata verso nord inglobando anche parte della fascia temperata. Da qui l’alterno scaricabarile tra la “veccha gestione” del tempo e quella nuova, tra periodi alquanto freschi e altri molto, a volte anche troppo miti.

REDAZIONE: è anche per questo che siamo in costante deficit idrico?
ANGELINI: il deficit idrico comprende anche le risorse del sottosuolo e l’approvvigionamento dalla falde, non solo la quantità di pioggia che cade, dunque dipende da zona a zona. Ad ogni modo dagli anni ’90 in Italia piove molto meno, diciamo mediamente un 25-30% in meno degli anni ’70. Le cause sono molte e si intrecciano tra loro con combinazioni ancora non del tutto conosciute. Tra questa sicuramente c’è l’espansione anticiclonica subtropicale verso la fascia climatica temperata ma anche lo scarso tiraggio dell’Atlantico in virtù dell’indice AMO.

REDAZIONE: possiamo intravvedere una svolta a medio e lungo termine?
ANGELINI: detto sinceramente di svolte ne abbiamo viste molte ma finora sono rimaste solo semplici miraggi disegnati sulle carte. La matematica si trova in evidente difficoltà a decifrare le mosse dell’atmosfera nell’attuale situazione che, fondamentalmente, risulta abbastanza anomala per il periodo.

REDAZIONE: quindi ancora niente pioggia fino alla fine di ottobre?
ANGELINI: considerata l’insicurezza della prognosi a breve termine avventurarsi sul lungo mi pare un po’ un azzardo. E’ bene far presente che, seconda dei periodi e delle situazioni, l’affidabilità delle carte si allunga o si accorcia. In questo frangente l’affidabilità è molto scarsa dunque noi meteorologi siamo costretti a navigare a vista, con tutto quello che ne consegue. A mio parere nessuna svolta epocale ci attenderà fino alla fine di ottobre, tuttavia a metà della prossima settimana potrebbe concretizzarsi l’arrivo di una buona saccatura con tanto di passata piovosa di discreta entità. Questa è la prognosi, ora attendiamo i fatti.
Autore : Luca Angelini